"Italia troppo indietro sui vaccini"

ROMA – In Italia le risorse dedicate alla prevenzione, e ancora di piu' ai vaccini, sono troppo basse. Lo hanno affermato gli esperti della Societa' Italiana di Igiene e Medicina Preventiva nel corso del congresso sulla Sanita' Pubblica in corso a Roma.

"Nel nostro paese meno dell'1% della spesa sanitaria finanzia la prevenzione – ha affermato Walter Ricciardi, Coordinatore scientifico della Conferenza e presidente della Società Europea di Sanità pubblica – e la spesa per i vaccini e' pari a quella per il quinto antibiotico piu' utilizzato, nonostante sia riconosciuto che i vaccini fanno risparmiare anche in termini di risorse economiche, oltre ovviamente a salvare vite umane".

Il mondo dei vaccini fuori dei confini italiani e' in forte espansione, come hanno evidenziato le cifre presentate alla sessione dedicata a questo tema: nel campo della ricerca biotecnologica e' destinato a queste molecole il 33% delle risorse, e nei prossimi anni sara' possibile prevenire, oltre alle malattie trasmissibili 'classiche', anche quelle croniche come alcuni tumori o l'obesita': "L'industria dei vaccini – ha sottolineato Paolo Bonanni della giunta Siti – sara' quella che crescera' di piu' nei prossimi dieci anni, superando quella degli antibiotici".

Gli esperti hanno sottolineato che in Italia l'offerta vaccinale e' differente da regione a regione, e che il futuro piano nazionale dei vaccini attualmente in discussione rischia di risultare come un compromesso 'al ribasso' insoddisfacente dal punto di vista della protezione della popolazione: "In Italia si preferisce spendere moltissimo per i nuovi farmaci oncologici, che magari allungano la vita del paziente di una settimana, piuttosto che investire nella prevenzione – sottolinea Riccardi – nel resto del mondo invece si fa il contrario. Il futuro e' nei vaccini, ma da noi si cerca invece di limitarli".

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