“In corsa verso la repubblica presidenziale” รจ il titolo di un intervento dello storico Nicola Tranfaglia sul sito di Articolo 21. Scrive Tranfaglia:
Ormai i tempi si accorciano. Silvio Berlusconi si sente assediato e si prepara, nelle prossime ore, a reagire e a dare, se riesce, lโultimo scossone, quello definitivo, contro la costituzione del 1948. Cโรจ, rispetto alla legislatura 2001-2006 in cui la coalizione berlusconiana elaborรฒ e fece approvare un progetto di costituzione che realizzava, a modo suo, il piano di rinascita democratica della P2 ma che, per lโassenza della maggioranza costituzionale dei due terzi, dovette sottoporre a referendum confermativo, uscendone sconfitto nel 2006, unโaccelerazione decisiva.
La sindrome di vittimismo, che รจ lโaltra faccia dellโarroganza e disprezzo della democrazia propria del populismo autoritario, รจ scattata di fronte alla bocciatura del lodo Alfano, avvenuta il 7 ottobre scorso. Eโ quel giorno che Berlusconi ha realizzato una cosa che forse prima non aveva capito a fondo: il Capo dello Stato non basta a garantirlo sul piano politico e giudiziario, la sua rapida firma su quel lodo, seguita persino da una lettera di accompagnamento esplicativa, non ha fermato la Corte: di qui i ripetuti attacchi a Napolitano per la sua provenienza โdi sinistraโ e alla corte perchรฉ solo in parte nominata da tre presidenti della repubblica โdi sinistraโ. Il leader populista aveva predisposto garanzie di ogni genere per evitare la bocciatura e si รจ sentito tradito allo stesso modo dal Capo dello Stato e dai giudici della Corte.
Sicchรจ la limpidezza del ragionamento fatto dai giudici che hanno puntato, senza incertezze, sul binomio violato dellโart.3 sullโuguaglianza dei cittadini e dellโart.138 sul modo regio di modificare il dettato costituzionale, non lo ha toccato. Ed ora si prepara, sgombrando il campo con il discorso esagitato di Benevento, a rimettere in carreggiata non piรน il progetto graduale di cambiamento della costituzionale ma una corsa veloce verso il governo presidenziale, condito con la subordinazione massiccia della magistratura al potere esecutivo e alla soppressione di quel che resta della pubblica opinione con la fine della cronaca giudiziaria di cui il ddl Alfano sulle intercettazioni telefoniche รจ uno strumento, giร pronto e di imminente approvazione definitiva presso la Camera dei deputati. Ma come farร Berlusconi ad approvare leggi costituzionali necessarie per cambiare la Carta e raggiungere, senza altri referendum, il governo presidenziale. Eโ questo il problema principale che preoccupa il presidente del Consiglio in queste ore. Eโ necessario coinvolgere una parte delle opposizioni in questa operazione.
Di qui la cautela dei capigruppo del PDL in questi giorni e il tentativo di iniziare un discorso complessivo sulle riforme costituzionali che spacchi le opposizioni e porti dalla sua parte i voti che gli servono per raggiungere i due terzi alla Camera e al Senato. Oppure ci vuole un colpo di mano che gli consenta di superare le regole scritte e di innovare anche sul procedimento costituzionale. Avremo nuove scosse nelle prossime settimane perchรฉ Berlusconi non puรฒ rinunciare nรฉ alla sua immunitร processuale nรฉ al governo presidenziale. E qualcosa farร di piรน efficace del celebre discorso del predellino di piazza San Babila.
