Lodo Mondadori, Marina Berlusconi: "Non riusciranno a cancellarci"

MILANO, 13 LUG – ”A mente fredda dico con chiarezza che c’è un tentativo, fin troppo evidente, di cancellare le nostre aziende dalla storia economica di questo Paese: e con altrettanta chiarezza dico che non ci riusciranno”. Lo afferma Marina Berlusconi, presidente Fininvest, in un’intervista nel numero in edicola da domani di Panorama, che l’ha resa nota.

Il settimanale dedica anche la copertina alla vicenda del Lodo Mondadori e alla sentenza della corte d’appello di Milano che il 9 luglio ha attribuito un risarcimento di 560 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti, con una foto di Marina. Titolo ”La grande rapina”, su uno sfondo bianco dove risaltano fori lasciati da spari.

”Stiamo preparando il ricorso in Cassazione perché, sapendo di essere nel giusto, siamo certi che le nostre ragioni non potranno che essere accolte – ha aggiunto Marina Berlusconi sottolineando che Fininvest non chiederà la sospensione del pagamento. ”Avremmo dovuto chiederlo a quegli stessi giudici che hanno emesso questa sentenza, una sentenza che grida vendetta – ha spiegato – Non sarebbe stato possibile attendersi da loro qualcosa di diverso da un semplice no”.

”Anche dopo questo esproprio inaccettabile continuo ad avere fiducia nei giudici – ha pero’ aggiunto – , resto convinta che la stragrande maggioranza dei magistrati faccia il suo lavoro con onestà ed equità, che resti capace di distinguere i propri orientamenti dal proprio giudizio, basato soltanto sulla legge”.

Nell’intervista Marina Berlusconi afferma di aver letto ‘con molta attenzione’ le 283 pagine scritte dai giudici della Corte d’Appello come motivazione della sentenza. ”Alla fine non si puo’ che arrivare a un’unica, ragionevole certezza: in Italia non esiste più la certezza del diritto – afferma – Ma riusciremo a sopportare anche questa enorme ingiustizia. Ci siamo abituati, noi Berlusconi. Non e’ la prima volta che ci succede, ci hanno già provato in passato anche con altri tentativi di esproprio più o meno mascherato”.

”Da ogni pagina delle motivazioni emerge chiaramente l’intenzione di condannarci ‘a prescindere”’, aggiunge ricordando la ‘delusione’ e ‘l’amarezza’ di suo padre per la spartizione della Mondadori, nel 1991. Spartizione ‘che ci venne imposta dalla politica, una vera e propria estorsione”. Era invece ‘letteralmente raggiante’ De Benedetti, il cui e’ un ‘capitalismo cannibale’, continua Marina. ”Lo conferma la sua parabola, costellata di fallimenti industriali, a cominciare da quello, storico, dell’Olivetti – spiega la presidente Fininvest – di incursioni manageriali molto discusse come i quattro mesi alla Fiat o i 40 giorni all’Ambrosiano di Roberto Calvi, di scorribande finanziarie con contorno di parenti stretti sanzionati per insider trading. Per non parlare delle tante scommesse politiche perdute in malo modo”. ”Di sicuro l’ingegner De Benedetti e’ l’ultimo a poter pontificare su etica, correttezza, coerenza – conclude – Da sempre giostra i suoi affari tra pubblica demagogia e interessi privati”.

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