I lucani sono i cittadini piu’ pigri d’Italia, mentre i residenti nella Provincia Autonoma di Bolzano sono quelli piu’ attenti alla forma fisica, perche’ fanno attivita’ fisica piu’ di quanto raccomandino le linee guida sull’argomento, vale a dire 30 minuti di attivita’ fisica moderata, 5 volte alla settimana. Almeno e’ quanto emerge dai dati dell’ultimo rapporto nazionale Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), dell’Istituto Superiore di Sanita’, basato su interviste somministrate ai cittadini presso le Asl. Secondo la classifica regionale, il podio della pigrizia spetta, appunto, alla Basilicata dove il 47% della popolazione si puo’ definire sedentaria, ovvero, non fa alcuna attivita’ fisica nel tempo libero, ne’ svolge un lavoro pesante. Al secondo posto c’e’ l’Abruzzo con il 45% dei sedentari e la Campania, poco distante, con il 43%.
Il Sud e’ ben rappresentato anche nelle posizioni successive: Sicilia (41%), Puglia (37%) mentre, a qualche punto percentuale di distanza, seguono il Lazio (30,7%), il Piemonte (30,5%) e il Molise (26%). Le Marche (25,7%), il Veneto (25,5%) e la Toscana (25,1%) sono quasi allo stesso livello, cosi’ come l’Umbria (23,5%), la Calabria (23,3%), l’Emilia Romagna (23,1%) e la Valle d’Aosta (23%) ex aequo con la Sardegna. Il Friuli Venezia Giulia (21,3%) e’ a un passo dalla Liguria (21,1%) mentre le tre regioni in cui vivono i cittadini meno sedentari d’Italia sono tutte al Nord: Lombardia (18%), Provincia autonoma di Trento (16%) e Provincia autonoma di Bolzano (12%). Le regioni in cui si pratica minore attivita’ fisica sono anche quelle dove si registrano le percentuali piu’ basse di operatori sanitari che chiedono ai cittadini se e quale attivita’ fisica svolgano. Una scarsa attenzione che non e’ migliorata, stando ai dati registrati negli ultimi tre anni. I medici piu’ ‘distratti’ si trovano in Abruzzo, Basilicata e Sicilia.