ROMA – ”Lavitola mi ha raccontato che lui era il ‘pupillo’ di Craxi e che quando Craxi, da latitante, fuggi’ in Tunisia, a lui (e cioe’ al Lavitola) era affidato il compito di portare i soldi in contante da Berlusconi a Craxi che si trovava in Tunisia”. Lo afferma, interrogato dai pm di Napoli, Mauro Velocci, presidente del consorzio di imprese italiane che avrebbero pagato tangenti per costruire delle carceri a Panama, definito teste-chiave dell’inchiesta.
”In altri termini – prosegue Velocci, sentito nel dicembre scorso – il Lavitola faceva da ‘spola’ tra Berlusconi e Craxi, portando a quest’ultimo i soldi che gli servivano per la sua latitanza; sempre in argomento, il Lavitola mi ha raccontato che in occasione di uno di tali viaggi fu anche fermato con i soldi; in proposito il Lavitola mi ha sempre detto che Berlusconi non lo avrebbe mai abbandonato in quanto lui conosceva troppe cose e troppi particolari compromettenti riguardanti lo stesso Berlusconi. A conferma di cio’ – aggiunge il testimone – vi posso dire di aver assistito io stesso a telefonate tra Lavitola e Berlusconi e a telefonate nelle quali il Lavitola trattava bruscamente la segretaria di Berlusconi…omissis”.
