Mobbing: identikit della “vittima perfetta” in Campania

Le età più colpite dal fenomeno del mobbing sono quelle medio-avanzate del ciclo lavorativo: nei maschi la frequenza si incrementa con l’età, probabilmente perchè si tratta di persone che appartengono a fasce lavorative più avanzate e ‘costose’ e quindi maggiormente coinvolte nel “mobbing strategico”, che è quello messo in atto nelle grandi operazione di rimaneggiamento e riorganizzazione aziendale.

Tutto ciò emerge dai dati di afflusso alla struttura centrale di Psicopatologia del lavoro della Asl Napoli 1 Centro che ha organizzato per venerdì 4 e sabato 5 dicembre, a Napoli, una due giorni su questi argomenti.

Le donne risultano invece più colpite in fasce di età più precoci per due ordini di motivi: maggiore frequenza di fenomeni di molestia sessuale e più difficoltà a gestire la vita lavorativa con gli altri impegni (maternità, cure familiari etc.) tipiche di questo periodo.

I settori più colpiti sembrano essere quelli del pubblico impiego, della sanità e dell’industria “pesante”.

Minori differenze quantitative si osservano nelle richieste di aiuto psicologico provenienti dalle tre grandi aree di lavoro: professioni d’aiuto, professioni ad elevato contenuto tecnologico produttivo e settori lavorativi a forte grado di interazione umana (servizi, scuola, rapporti con il pubblico).

Per quanto concerne le differenze di genere: nel sesso maschile è più frequente che il lavoro costituisca la causa esclusiva del disturbo, nel sesso femminile, invece, la patologia è legata in maniera meno stretta al disagio lavorativo ed ha una genesi maggiormente multifattoriale (problematiche familiari, affettività).

Le patologie di più frequente riscontro sono i disturbi dell’adattamento, seguiti dai disturbi dell’umore (soprattutto la depressione) e dai disturbi d’ansia. E proprio la depressione è la patologia più strettamente correlata ad alti livelli di disagio lavorativo.

Published by
admin