ROMA – “Ci sono ragioni e ragioni per cui una rivista chiude: non ci sono più idee, la redazione collassa per divergenze professionali, viene meno la voglia e il coraggio. Il motivo peggiore per cui una rivista chiude – ed è quello che sta succedendo al Mucchio – è quando non ci sono i soldi per farla. I tagli retroattivi del 15 percento al fondo per l’editoria e quelli del 50 percento decisi per l’anno a venire ci fanno temere il peggio (…) se il Mucchio non ottiene 2000 abbonamenti per la metà di febbraio non andrà più edicola e chiuderà entro il 2012”.
E’ l’appello d’emergenza della rivista “Il Mucchio Selvaggio”, pubblicato sul numero di gennaio. Mancano i soldi, troppi i tagli e il giornale rischia di mandare a casa i redattori e lasciare i lettori a bocca asciutta di musica, recensioni e cultura dopo 35 anni.
Fondato nel 1977, non sa se riuscirà a sopravvivere nel 2012 e la direttrice Daniela Federico ha lanciato il tam tam per stare “nel mucchio”: servono 2000 abbonati entro fine gennaio. Hanno già detto sì i Subsonica, i Marlene Kuntz, Cristina Donà e altri.