La naturopatia educa le persone a correggere il proprio stile di vita come prevenzione per il futuro

Più che un singolo trattamento, la naturopatia costituisce un vero e proprio approccio interdisciplinare alla malattia e al benessere.

Si serve di parecchi sistemi di diagnosi e di cura e si occupa più volentieri di migliorare la salute piuttosto che di curare le malattie e, dove questo è possibile, cerca di educare le persone a correggere il proprio stile di vita come prevenzione per il futuro.

I sintomi individuali attraverso cui si riconosce la malattia, o il tipo di batteri o virus presenti nell’organismo hanno, agli occhi del naturopata, un’importanza molto minore dello squilibrio fisico, emotivo o biochimico che è all’origine del problema.

In larga misura, è l’ambiente che creiamo nel nostro organismo a determinare la nostra resistenza alle malattie. Se l’organismo è sovraccarico di impurità, i microrganismi finiscono per trovare in esso una piacevole sede in cui moltiplicarsi.

La medicina naturopatica è quindi diretta al ristabilimento dell’equilibrio funzionale, obbiettivo che cerca di conseguire aiutandoci a superare le emozioni negative, insegnandoci a controllare lo stress, a eliminare i fattori fisici che ostacolano il regolare funzionamento dell’organismo e a nutrirci nel modo migliore possibile per aiutare il corpo a mantenere sano il suo ambiente chimico.

Con questi mezzi si restaurano i meccanismi autoregolatori del corpo che può rimettersi in sesto o vincere la lotta contro gli organismi invasori.

La naturopatia ha avuto una evoluzione prevalentemente empirica basata soprattutto sull’osservazione e sulle applicazioni.

Molti dei suoi principi sono nati dall’attenzione ai meccanismi della natura stessa.

Le sue origini possono essere fatte risalire al comportamento istintivo di molti animali, che smettono di mangiare quando non stanno bene, cercano il freddo per le parti infiammate e il caldo quando hanno freddo.

I primi uomini probabilmente si servivano di questi istinti, imparando gradualmente a usare l’acqua, l’aria, il sole e le piante a loro disposizione per contenere dolori e malessere.

Ai tempi dell’antica Grecia, Ippocrate, il padre della medicina, fu uno dei primi a comprendere l’importanza del potere terapeutico della natura.

Fu lui a descrivere le norme fondamentali per l’igiene e a riconoscere l’importanza del potere terapeutico della natura.

Gli antichi romani dal canto loro, fecero dei bagni terapeutici una vera e propria scienza creando terme che ancora oggi hanno molta efficacia nei disturbi di trattamento come l’artrite.

Quasi duemila anni più tardi, nel XIX secolo, molte persone sono tornate a studiare questi trattamenti naturali da cui hanno dedotto alcune semplici misure per accelerare la guarigione e migliorare il benessere.

Un contadino tedesco, Johann Schroth, notò che quando il suo cavallo da tiro zoppicava, per un po’ di tempo mangiava solo crusca secca.

Da qui l’idea della cura di Schroth, un trattamento che prevede una dieta asciutta, ancora oggi molto usata dai naturopati contro l’artrite reumatoide e altre infiammazioni delle articolazioni.

Fu H. Lindlahr a porre le norme fondamentali della pratica naturopatica e a descrivere come healing crisis (aggravamento terapeutico) il temporaneo aggravamento di alcuni sintomi, che interessa il corpo nel suo naturale processo di guarigione della malattia, distinguendolo dalle disease crises, cioè le vere e proprie crisi dovute all’esaurimento delle riserve vitali dell’organismo.

I metodi applicati dai naturopati e soprattutto i loro regimi dietetici, ricevono ogni giorno nuove conferme e spiegazioni scientifiche grazie ai nuovi mezzi della ricerca moderna.

I naturopati, per esempio, sostengono da tempo immemorabile che l’adeguato apporto alimentare è necessario per mantenere il benessere non solo fisico ma anche psicologico ed emotivo.

La moderna ricerca ha dato anche sostegno scientifico ad un’altra convinzione della naturopatia e cioè che l’infiammazione e la febbre hanno una precisa funzione terapeutica.

Già Ippocrate annotava la sua convinzione che questi sintomi avessero uno scopo costruttivo e i naturopati hanno sempre cercato, sia con le cure fitoterapiche sia con quelle idroterapiche, di incoraggiare questo processo naturale e la sua eliminazione delle tossine.

Oggi i biochimici sono in grado di spiegare che l’organismo si difende da virus e batteri portando il suo termostato interno su una temperatura più elevata.

La visita che si fa dal naturopata consiste inizialmente in un racconto dettagliato della storia clinica dell’interessato.

Il desiderio di qualche sapore particolare, le reazioni ai cambiamenti di clima e tutti i grossi cambiamenti della sua vita terrena verranno annotati dal naturopata in quanto sono importanti fattori del profilo individuale rispetto alla salute.

A questo schema verranno aggiunte tutte le informazioni ottenute da una accurata visita medica e da altre tecniche precise di diagnosi, quali la verifica di eventuali irrigidimenti della colonna vertebrale o l’esame iridologico. Oltre ai normali esami del sangue e delle urine, il naturopata potrebbe anche decidere di sottoporre un campione di capelli dell’interessato ad una analisi particolare per l’individuazione delle quantità di minerali presenti nel suo organismo.

Tutti noi abbiamo esigenze biologiche diverse. Le differenze del nostro fisico, della struttura organica e delle necessità alimentari implicano che due persone con una malattia identica possano avere bisogno di trattamenti molto diversi quindi per esempio, di fiori differenti….

Una volta che si sarà fatto un immagine chiara della costituzione, delle riserve vitali, delle tendenze nutrizionali e della disposizione mentale dell’interessato con l’aiuto indispensabile dell’orientamento psicologico come ingrediente indispensabile della “triade della salute” (benessere strutturale,biochimico ed emotivo), il naturopata avrà a disposizione tutti gli elementi per decidere il modo migliore di cura.

Published by
Marco Benedetto