Olindo Romano e Rosa Bazzi, รจ lecito supporre d’intesa con i loro avvocati, hanno spedito una lettera al Tg1 e Tg2. Un foglio di carta di quaderno, di quelli con le righe, poche parole per ogni riga scritte con elementare calligrafia. Prima riga: “Sentimenti calpestati”. Seconda riga: “Diritti violati-negati”. Terza riga: “Da chi li dovrebbe garantire”. Quarta e quinta riga: “Violenza gratuita a una nostra debolezza psicologica”. Sesta riga: “Perseguitati e gettati”. Ottava e nona riga: “Hanno cercato di imporre la loro volontร ”. Decima e undicesima: “Impedendo alla nostra difesa di esercitare”. Dodicesima e tredicesima: “Nonostante tutto abbiamo fiducia nella giustizia”. Ultime righe per proclamarsi innocenti e sperare nel processo d’appello. Saluti in fondo e firma “Olindo e Rosa”. La lettera รจ insieme una strategia difensiva e un riuscito processo di adattamento all’ambiente.
La strategia difensiva รจ rivendicare un privato irriducibile, quei “sentimenti calpestati”, insomma la loro coppia divisa dal carcere. Poi farsi vittime (“diritti violati e negati da chi li dovrebbe garantire”). Insomma un complotto o quasi ai loro danni, comunque una manifesta ostilitร delle istituzioni nei loro confronti. Quindi l’accusa di “violenza” girata sulle spalle di “altri”, altri potenti ma indistinti. Infine la contestazione della validitร del processo ancor prima che della condanna (“Hanno impedito alla nostra difesa…”). D’accordo con i loro avvocati Olindo e Rosa condannati per aver letteralmente fatto a pezzi degli umani, condannati per omicidio all’ingrosso, non portano prove a discarico. Accusano il resto del mondo di tramare contro di loro. Si dicono vittime della malignitร e malevolenza altrui, della altrui cattiveria sotto forma di un processo e di una condanna. Si difendono mostrandosi per quel che possono in tv come vittime. Si sono adattati, loro due e i loro avvocati, all’ambiente.
