Flores però constata due cose: che “l’alleanza generale per liberare il paese dalle cricche berlusconiane viene rifiutata sdegnosamente come “ammucchiata”, “pateracchio”, inammissibile contaminazione tra posizioni progressiste e reazionarie, filo-padronali e filo-operaie, di rinnovamento radicale e gattopardesche”; che “alla proposta di D’Alema manca un elemento chiave. Berlusconi vincerà egualmente se potrà presentarsi come l’antipolitica contro i politici di mestiere”. Nota Flores che “il disprezzo di cui godono i partiti è tale (nei sondaggi quasi il 50% dice che non voterà, o deciderà all’ultimo istante, tappandosi il naso) che si rischierebbe di finire nel baratro di Berlusconi presidente della Repubblica, e di un Parlamento di lenoni riunito ad Arcore”.
Come dargli torto? Solo i politici di professione non se ne rendono conto, ma una persona intelligente come Flores arriva agevolmente al punto essenziale. E giustamente deduce che “sono essenziali e decisive liste di società civile, interamente composte di cittadini senza partito” e “un candidato premier che venga da lì”.
Un esempio? Flores fa il nome, ma come riferimento, di Romano Prodi. La sua analisi chiuderebbe in modo coerente con la premessa e anche con l’esempio di Prodi se avesse il coraggio di fare un nome di oggi. Se non pensa a se stesso, ma Paolo Flores è troppo intelligente e anche realista per avere il senso delle cose, tutto lo porta a un nome, che se lo pronunciasse e credesse in Dio dovrebbe poi subito correre dal confessore e dire dieci rosari, quello di Luca Montezemolo. Montezemolo infatti è l’unico, al di fuori dei politici di mestiere, degli assimilati come Tremonti e dei funzionari pubblici come Draghi, a emergere costantemente in tutti i sondaggi, spontanei come quelli dell’Espresso o scientifici come quelli dell’Ipsos per Ballarò. I consensi sul suo nome come possibile guida dell’Italia sono secondi solo a quelli per Berlusconi, il suo profilo calza perfettamente con l’identikit tracciato da Flores. Resta un solo passo da fare, il più grosso e difficile: convincersene.
