Avevano annunciato di voler puntare sui cellulari per combattere la pirateria, ora la Siae sta studiando una tassa su cellulari e personal computer per pagare i diritti d’autore. Lo ha detto il presidente di Asstel, Stefano Parisi, che ha partecipato stamani a un incontro su questo tema al ministero dei Beni Culturali.
«La Siae – ha spiegato Parisi – vorrebbe estendere la tassa attualmente in vigore sugli apparati che consentono la duplicazione dei contenuti come i videoregistratori e i masterizzatori anche ai telefonini e ai pc».
Parisi ha aggiunto che la tassa potrebbe essere «anche di due euro a cellulare». Asstel, l’associazione che raccoglie gli operatori telefonici, «è assolutamente contraria. Sono già – ha proseguito Parisi – più che sufficienti i 60 milioni di euro che la Siae già prende adesso. Questo è un modo di tassare l’industria Ict, mentre invece l’industria dei contenuti dovrebbe trovare un modo per farsi pagare autonomamente».
