ROMA – In continuo aumento il numero dei parti cesarei: nei punti nascita italiani, il taglio cesareo è effettuato nel 38,3% dei casi nonostante il monito dell’Organizzazione mondiale della sanità che chiede di limitarli al 15% del totale.
La maggior parte dei parti chirurgici avviene in cliniche private, ma è allarme sicurezza in quelle pubbliche che ne praticano meno di 500 l’anno. A rilevarlo è l’indagine sui punti nascita presentata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari. Sono cinquecento i casi di malasanità presi in esame dalla Commissione che registra un record di decessi di neonati e madri in Calabria, Sicilia e Campania.
Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha commentato: “È assolutamente intollerabile il divario sul territorio per il ricorso ai cesarei. Si passa dal 23% del Friuli al 62% della Campania. E senza – ha aggiunto – che un maggiore ricorso al cesareo porti a un miglioramento degli esiti clinici”.