E’ arrivato il dominio “.xxx”. Dopo i più tradizionali “.it”, che identifica l’Italia, o “.com” che individua la natura commerciale, ora anche i siti porno avranno il proprio dominio internet. L’Icann, l’ente internazionale che gestisce i domini internet, darà oggi il suo via libera a un’estensione che marcherà inequivocabilmente i siti a luci rosse.
Ad annunciare la svolta dell’Icann, da dieci anni contrario alla creazione del suffisso porno, è stato John Jeffrey, componente del consiglio d’amministrazione dell’ente. In un meeting che si è tenuto ieri a Bruxelles ha infatti rivelato che oggi l’organismo che si occupa degli indirizzi web per conto del governo statunitense dovrebbe finalmente dare il suo via libera.
Quello della pornografia è un mercato particolarmente fiorente su internet. Secondo i dati diffusi da Internet Pornography Statistics, i navigatori spendono 3 mila dollari al secondo in contenuti per adulti. La parola “sex” è di gran lunga la più cliccata sui motori di ricerca, prendendosi da sola il 25 per cento di tutte le richieste. Si stima che i siti internet pornografici in tutto il mondo siano 370 milioni.
Un mercato potenzialmente immenso per l’industria del porno, anche se l’adozione del dominio .xxx non è affatto scontata. In molti, infatti, credono che avere una targhetta identificativa possa penalizzare i siti, facendo fuggire gli utenti o permettendo agli amministratori di bloccare l’accesso alle pagine web vietate ai minori. Dall’altra parte, anche numerose associazioni religiose statunitensi si sono schierate contro la creazione del porno-suffisso la cui adozione, comunque, rimarrà volontaria.
