
ROMA – A leggere le parole di Paolo Hutter scrive sul suo blog del Fatto quotidiano, l’onda che trascina le vittorie pd alle primarie ha i capelli grigi.
Torino, Milano e Bologna a spulciare bene i dati, come fa l’ex militante di Lotta continua ed ex consigliere Pds a Milano, rivelano che a votare è stato un elettorato un po’ attempato. Per esempio a Torino Piero Fassino ha vinto con il 55% dei voti e a Bologna il candidato Pd Virginio Merola aveva sfondato quota 58%: in entrambi i casi sono stati decisivi i voti di quelle generazioni con i capelli grigi, se ce li hanno ancora. E ancora Fassino ha preso il 54% tra i 45-60enni e ha raggiunto oltre il 70% tra gli ultra sessantenni.
E’ stata fondamentale, scrive Hutter “la mobilitazione elettorale delle generazioni che avevano militato nel PCI negli anni 70. Una mobilitazione non scontata tanto che a Bologna c’era stata la ipotesi – o era stato diffuso il timore – che potesse vincere la indipendente Frascaroli – prodiano-vendoliano e a Torino che potesse vincere il relativamente giovane Gariglio, Pd ex Margherita”.
Poi Hutter riflette sulla partecipazione, sui numeri di chi si è mosso, di chi è andato alle urne, cercando di capire a che fetta di elettorato, di età ed estrazione sociale appartiene Ecco qualche numero: “Bologna: 29,000 su 305,000 -> 9,5% Milano: 67,000 su 994,000 -> 6,7% Torino: 53,000 su 710,000 -> 7,5% Napoli: 45,000 su 816,000 -> 5,5% Se si tiene conto che alle primarie potevano votare anche sedicenni immigrati e a Bologna anche fuori sede, ne consegue che la partecipazione sul totale degli iscritti alle liste elettorali è stata anche un po’ minore”.
Secondo i dati forniti da Termometro Politico su 100 partecipanti alle primarie gli over 45 sono stati almeno il 65% a Milano almeno il 69% a Bologna e almeno il 71% a Torino.
Milano: 16-29 12%, 30-44 23%, 45-64 39%, 65 e oltre 26%
Torino: 16-29 10%, 30-44 19%, 45-64 39%, 65 e oltre 32%
Bologna: 16-29 11%, 30-44 20%, 45-64 40%, 65 e oltre 29%
