In ogni caso essere condannati per aver fatto scrivere 100 volte “sono un defic(i)ente” รจ cosa eccessiva.
Ogni giorno, ma proprio ogni giorno, si leggono notizie che hanno come scenario le scuole. Se non sempre le scuole gli alunni, i ragazzi. Bullismo, baby gang, discriminazioni, atti vandalici, addirittura rapine e pestaggi. Ma chi li cresce questi “personaggi”? Non bisogna certo generalizzare, ovviamente non tutti i ragazzi sono cosรฌ. Molti perรฒ lo sono e quindi come comportarsi?
Possibile consegnare l’Italia ad una generazione cosรฌ? Questo sta accadendo. Giร perchรจ le cose sono due: o nessuno fa niente, oppure quando ci si prova si viene condannati, ed รจ un trionfo. “Professoressa violenta”. “Mio figlio maltrattato”. Violenta? Maltrattato? Allora se un alunno picchia un compagno, oppure tocca il sedere alla professoressa, il tutto naturalmente filmando col telefonino per mettere il video su YouTube come marchio di fabbrica, cosa fa in realtร ?ย C’รจ anche chi dice che questi ragazzi lo fanno perchรจ si annoiano, perchรจ sono incompresi. Magari lo fanno solo perchรจ sono dei bulli, dei piccoli promettenti teppisti.
Non si deve sempre cercare la scusante o la psicologia minorile. Che ne sanno loro. Lo fanno e basta, perchรจ cosรฌ gli dice la testa, cosรฌ si sentono di fare, perchรฉ cosรฌ si fa in tv e magari cosรฌ agiscono o parlano i genitori.
Il fatto perรฒ rimane e quando accadono queste vicende si tende sempre a dare ragione al bulletto: scatta il complesso della mamma, per cui ogni figlio specie se maschio merita il premio Nobel .
Questa forse รจ allora la vera chiave di lettura. Mai come per questa volta vale il pensiero: “Lo faccio e continuo a farlo perchรจ tanto nessuno puรฒ dirmi o farmi niente”.
