Milioni di figli delle provette: adottati, amati, ma che a volte chiedono di conoscere chi sia il proprio genitore biologico. Succede sempre più. E ora in molti Paesi questo desiderio ha dato origine ad una battaglia per togliere l’anonimato sul donatore. In molti casi, addirittura, si chiede che anche i figli dei donatori di sperma o di ovuli abbiano gli stessi diritti degli adottati.
Tutto ciò naturalmente riguarda solo indirettamente l’Italia, dove la fecondazione eterologa è vietata, così come le donazioni di ovuli e sperma.
Ma il problema potrebbe presentarsi per le tante coppie che vanno a risolvere la loro sterilità in Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, negli Stati Uniti.
Al momento spesso non è consentito avere informazioni informazioni sui donatori: la legge lo consente solo in Australia, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, Germania e Svizzera. Proibito invece in Francia, Belgio, Spagna, Canada e negli Stati Uniti.
Ovunque le selezioni sono rigide, sia sotto il profilo della salute fisica sia sotto quello della salute mentale e psicologica. In Canada i donatori di sperma sono calati da quando è stata introdotta, nel 2004, la legge che vieta il pagamento delle donazioni. Oggi l’80 per cento dello sperma utilizzato nelle cliniche della fertilità proviene dagli Stati Uniti.
Qui il pagamento è ancora permesso, come anche in Romania, in Spagna e in Gran Bretagna, dove molti donatori vengono appositamente dall’estero. Sono gratis invece in Francia, uno dei Paesi che vogliono abolire l’anonimato.