ROMA – Smartphone e tablet salveranno i giornali oppure no? Gli editori si sono fiondati sull’edizione digitale e sugli app-store per cercare di stare al passo del passato con la pubblicità e non perdere il grande giro d’affari che c’è intorno.
I numeri snocciolati dal Project for Excellence in Journalism fotografano una realtà in cui il digitale rosicchia la carta, almeno negli Usa. Nel 2011 per ogni dollaro che ha fruttato l’edizioe online i quotidiani cartacei hanno perso 10 dollari per quanto riguarda gli introiti pubblicitari.
Con gli spot in rete le entrate sono sì aumentate del 23%, ma questo non riguarda i giornali o li riguarda solo marginalmente perché le stesse notizie e le stesse pubblicità possono trovarsi in diversi siti, non necessariamente di informazione.
Di fronte ai colossi come Google, Facebook ed Apple l’industria della notizia sta perdendo terreno anche rispetto al 2010, dove per ogni dollaro guadagnato online le perdite sul cartaceo erano pari a 7 dollari. La pubblicità è aumentata per la rete di 207 milioni di dollari, secondo i numeri riportati da Bloomberg, ma solo online, visto che i ricavi di stampa hanno perso due miliardi circa.
Come capitalizzare i dati e le informazioni di fronte agli avversari pantagruelici rappresentati dai social network ancora non è chiaro alle aziende editoriali, ma è sicuro che scoprirlo è il nodo più grosso da sciogliere per competere.
La soluzione all’ora è quella dell’edizione cartacea da tablet, magari a pagamento? Perché i lettori dovrebbero farlo però se possono avere gratis quello che un colosso editoriale vuole invece fare pagare?
Il pubblico dei siti di notizie è aumentato del 17%, l’advertising online del 23: basterà questo ad affondare la carta?