ROMA – E’ botta e risposta tra i giornali di “sinistra” e quelli di “destra” sugli stipendi Rai. ‘Il Fatto Quotidiano” scrive che nell’ultimo triennio la Rai ha speso 25 milioni di euro per pagare Minzolini, Sgarbi e Ferrara. Risponde ‘Il Giornale’ scrivendo che “in un anno solo ne spende 35 milioni di euro per gli anti-Cav”.
Scrive ad esempio il Giornale: “C’è Fabio Fazio, l’affabulatore dal cuore tenero di Che tempo che fa. Il programma (65 puntate nell’ultimo anno) costa un bel po’, 10,4 milioni di euro, di cui 2 servono per il compenso di Fazio. Siamo sulle 160mila euro a puntata per il programma confezionato dalla berlusconiana Endemol, eppure sgradito ai berlusconiani. Nello stesso bouquet va aggiunto lo speciale Vieni via con me, grande successo di ascolto per altri 2,8 milioni di euro, tra produzione, Fazio e Saviano”.
Il punto però è che tutti, da una parte e dall’altra, parlano di spese, di costi, per giornalisti e presentatori di una “fazione” o dell’altra. Nessuno però si sforza di dare conto dei ricavi. E’ vero che in certi casi gli stipendi di giornalisti e conduttori Rai saltano agli occhi per le cifre spropositate, ma è pure vero che molti di quei programmi fruttano moltissimo alla Rai in ascolti e ricavi. Se è vero, come scrive ‘Il Giornale’, che, ad esempio, Annozero è costato alla Rai 7 milioni di euro per la produzione, sarebbe interessante sapere quanto ha fruttato alla tv di Stato. Stesso discorso vale, dall’altra parte, per la trasmissione ‘Qui Radio Londra’ di Ferrara, e così via.