ROMA – Non ci sono le nomine, ne' c'e' un punto specifico sul caso Dandini all'ordine del giorno del cda della Rai in programma mercoledi' 7 settembre alle 10.30. Ma del futuro di 'Parla con me' si dovrebbe comunque discutere: la linea del vertice aziendale resta realizzare internamente il programma, come accade per tutte le trasmissioni di cui Viale Mazzini detiene i diritti al 100%. Intanto la Fandango Tv precisa oggi che non c'e' in piedi ''nessuna trattativa economica'' e che l'ultima comunicazione risale al 22 luglio.
In linea con una policy che punta a valorizzare le risorse interne e ad abbattere i costi, Viale Mazzini – a quanto si apprende – sarebbe pronta all'accordo con Serena Dandini, purche' 'Parla con me', realizzato finora dalla Fandango, venga prodotto internamente, trovando un compromesso che non snaturi il programma.
Del resto – si fa notare – una soluzione analoga e' stata trovata anche per 'I raccomandati' di Carlo Conti, prodotto da Ldm Comunicazione. Non e' da escludere che venga sollevato anche il tema dei costi di 'Parla con me', che ammonterebbero a 8 milioni l'anno, a fronte di ricavi pubblicitari da due milioni e mezzo per la Rai.
''Non e' mai arrivata dalla Rai alcuna comunicazione o richiesta che riguardasse tagli di budget'', precisa Fandango Tv in merito ai rumors di questi giorni, rilanciati dal Corriere della Sera che parla tra l'altro dell'ipotesi che la Rai sia disposta a contrattualizzare solo meta' dei 14 autori. ''Non e' stata ancora fatta alcuna trattativa economica, in attesa delle deliberazioni della Rai sulle modalita' produttive'', insiste la societa' di Domenico Procacci, ricordando che ''il programma e' sempre stato prodotto per il 70% da strutture e personale della Rai (scene, regia, riprese, ospiti)'', mentre Fandango tv ''con la sua redazione e il pacchetto artistico e autoriale ha garantito cura e autonomia in tutte le fortunate edizioni del programma che ha raggiunto ottimi ascolti e indici di qualita' tra i piu' elevati'', nonche' ''un risparmio per la Rai, come l'azienda stessa ha riconosciuto piu' volte''. Mentre si infittiscono le voci sui contatti con La7, l'unica cosa certa e' che il programma non partira' – come previsto – il 27 settembre.
Oltre ai punti di routine come 'ordini e contratti' e 'varie ed eventuali', all'ordine del giorno del cda figurano il piano industriale 2012-2014 e le previsioni per il budget 2011. Non c'e' traccia al momento del capitolo nomine, anche se all'orizzonte resta la scelta del direttore del Tg2 (l'interim a Marcello Masi scade il 23 settembre) e di Rai3 (Paolo Ruffini lascera' la rete il 10 ottobre per passare a La7). In un documento approvato all'unanimita', la redazione del Tg2 chiede oggi la conferma di Masi e dice ''no ad un terzo interim, sia pure mascherato, ad un direttore esterno o estraneo alla storia della testata''. ''La scelta definitiva per il Tg2 non e' piu' rinviabile, ne' puo' essere estranea alla storia della testata'', concorda il segretario Usigrai Carlo Verna.
''I vertici aziendali – replica Viale Mazzini – pur nel rispetto delle valutazioni del comitato di redazione del Tg2, rivendicano il loro ruolo di editore e, nell'esclusivo interesse dell'azienda, sceglieranno nei tempi dovuti una professionalita' adeguata per la guida della testata''. Masi ringrazia i colleghi e conferma ''totale fiducia nei confronti dei vertici Rai''.
