Referendum, il Tg1 si difende e accusa dopo l’errore sulle date

ROMA – Dopo l’errore sulla data del referendum, il Tg1 nell’edizione di venerdì delle 13 e 30 risponde alle critiche piovute addosso al giornale. L’errore era avvenuto sabato 4 giugno quando il tg della prima rete annunciava che alle urne si sarebbe andato nei giorni 13 e 14, non il 12 e il 13.

Il Tg1 passa quindi al contrattacco accusando i giornali che hanno ripreso il refuso di aver commesso un “errore nell’errore”: “Anche a noi capita di sbagliare, ovviamente. Ma quando il refuso è firmato dal Tg1 l’accanimento è garantito. Quando si fanno le pulci agli altri però sarebbe bene cercare di evitare l’errore nell’errore. Molti giornali tra i quali spiccano La Repubblica, La Stampa e Il Mattino, hanno scelto di sottolineare, addirittura con box dedicati, il nostro refuso sulle date del referendum dando a loro volta informazioni sbagliate”.

“Infatti l’errore non è andato in onda nell’edizione serale, come da loro riportato, ma in quella delle 13 e 30. E solo nella parte non scritta dei titoli di copertina. Mentre sia servizio che il suonaccio pochi minuti dopo, riportavano la date corrette. Il Fatto Quotidiano sbaglia addirittura giorno, a suo volta. “Errore o malizia?” si chiede l’articolo di Repubblica. Anche noi vien da chiederci se nel sottolineare le nostre sviste che ci riguardano ci sia un po’ di malizia”.

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Alessandro Avico