I reumatismi “costano” 240 miliardi di euro in tutta Europa: infatti quasi il 49% delle assenze dal lavoro e il 60% dell’incapacità permanente di lavorare sono da attribuire alle malattie muscolo-scheletriche.
Sono i dati che emergono da un rapporto della “The Work Foundation”: l’organizzazione inglese ha condotto uno studio sulla popolazione europea per capire l’incidenza della malattie muscolo-scheletriche croniche sull’assenza del lavoro e sull’incapacità lavorativa permanente.
Secondo i risultati della ricerca, soffrono di queste disturbi circa cento milioni di cittadini europei. Di questi il 40 per cento è ancora attivo sul lavoro, mentre un altro 40 per cento ha abbandonato il posto di lavoro proprio per problemi di salute: le patologie che più incidono sulla capacità lavorativa, secondo il rapporto, sono il dolore a collo, spalle, arti superiori e schiena, l’artrite reumatoide e le spondilo-artropatie.
Un problema da non sottovalutare per il direttore di “The Work Foundation”, Stephen Bevan: «Con l’Europa che cerca di uscire dalla crisi economica globale – afferma – una delle considerazioni che i politici dovrebbero fare è come la produttività del lavoro stia soffrendo a causa di queste condizioni estremamente dolorose».
Secondo la parlamentare europea Edite Estrela è necessaria «un’azione coordinata tra governi, attori economici, operatori sanitari e pazienti per dar vita a interventi che consentano agli ammalati di continuare a lavorare, dando così il loro contributo alla società e mantenendo un’accettabile qualità di vita».
