ROMA – Il disegno di legge delega fiscale vuole – spiega Palazzo Chigi – correggere alcuni aspetti critici del sistema fiscale italiano per renderlo piu' equo, trasparente ed orientato alla crescita economica. Un primo punto importante del ddl e' quello di dare maggior certezza al sistema tributario e migliorare i rapporti con i contribuenti.
A questo si aggiunge la volonta' di proseguire nel contrasto all'evasione e all'elusione e nel riordino dei fenomeni di erosione fiscale. Sul fronte dell'equita', un contributo sara' assicurato dalla riforma del catasto dei fabbricati, mentre su quello della crescita emerge la fiscalita' ambientale.
La delega verra' attuata a parita' di gettito e quindi non si attende alcun aumento di pressione fiscale. Ovviamente, razionalizzare il prelievo in funzione dell'equità e della rimozione di distorsioni comporterà una redistribuzione del prelievo, ma questa restera' confinata all'interno dei singoli comparti.
Ad esempio, la riforma del catasto persegue in primo luogo l'obiettivo di una maggiore equita', avvicinando le singole rendite catastali ai valori effettivi di mercato; ma alla revisione delle rendite si accompagnera', contestualmente, quella delle aliquote, in modo da mantenere invariato il carico fiscale complessivo sui fabbricati.
La razionalizzazione della tassazione dei redditi d'impresa e di lavoro autonomo e delle agevolazioni fiscali comporterà aumenti o riduzioni di carico impositivo sui singoli contribuenti, ma per il complesso delle imprese il carico fiscale resterà invariato. Anche il riordino dei fenomeni di erosione fiscale non comporterà aumenti del prelievo complessivo, essendo finalizzato alla razionalizzazione del sistema, a parità di gettito.
Anche dalla tassazione ambientale non conseguiranno aumenti di pressione fiscale: anch'essa è infatti finalizzata alla redistribuzione del carico fiscale esistente e alla revisione del finanziamento degli interventi per le fonti rinnovabili. L'entrata in vigore della nuova tassazione ambientale sarà comunque legata al recepimento della disciplina armonizzata decisa a livello europeo.
Non c'e' traccia nel comunicato di Palazzo Chigi del fondo per gli sgravi fiscali nella delega varata dal Cdm. L'istituzione era ipotizzata da una bozza circolata e serviva a raccogliere i proventi dell'evasione destinati a finanziare gli sgravi fiscali.
Secondo quanto si apprende la decisione di non inserire il fondo nella delega e' legata a questioni contabili. Non e' infatti possibile finanziare una spesa in corso d'anno con i proventi, ancora non in cassa, della lotta all'evasione.
La tassazione dei redditi prodotti dalle imprese commerciali e dai lavoratori autonomi verra' assoggettata ad un'unica imposta. Lo prevede la delega fiscale approvata dal Cdm. In proposito si stabilisce la deducibilita' dalla base imponibile di questa imposta dalle somme prelevate dall'imprenditore, dal professionista o dai soci come remunerazione.
Queste ultime concorreranno alla formazione del reddito complessivo imponibile ai fini Irpef personale del singolo imprenditore. Per i contribuenti di minori dimensioni, invece, si prevede la possibilità di introdurre il pagamento a forfait di un'unica imposta in sostituzione di quelle dovute.
