ROMA – Con la vittoria al Festival di Sanremo di Roberto Vecchioni la “sinistra” ha riscoperto il televoto. Lo sostiene, con tono sarcastico, il ‘Giornale’ dopo il successo del professore al festivalone della canzone italiana. Il teorema è questo: la sinistra un po’ ‘radical chic’ che ha sempre snobbato il televoto come qualcosa che non rispecchia l’Italia reale, ora pensa che il giudizio del pubblico sia per una volta, “giusto”?
“Sembra per un attimo – si legge in un commento di Vittorio Macioce – che non ci siano più quelli che la notte leggono Kant e quelli che il pomeriggio guardano Amici. Non c’è l’altra Italia che non capisce,quella drogata dalle televendite, ignara, distratta, populista e popolare, quella che in ogni donna vede solo una velina, quella che magari vota Berlusconi. Perché la verità in fondo è questa. Gli italiani non sono un popolo scontato. Basta non giudicarli sempre dal-l’attico di una casa in centro“.
“Il professore è sorpreso – si legge ancora – come tutta la sinistra radical convertita al televoto. Qualcuno dirà che ‘Chiamami ancora amore’ ha vinto perché non è una canzone d’amore. Ma perché è un’Italia che vuole uscire da questa maledetta notte, perché parla di studenti, piazze e operai,perché ‘sognano un libro, un libro vero’ o perché ‘stanno uccidendo il pensiero’. Diranno che il professore canta il post berlusconismo o un inebriante, leggendario, risveglio“.