WASHINGTON, STATI UNITI – Un recente rapporto di medici scozzesi ci ha fatto sapere che bere tanta acqua, come ci è sempre stato detto di fare per mantenersi in buona salute, non fa invece affatto bene. Anzi. Ora di rapporti riguardanti le nostre abitudini alimentari ne è arrivato un altro (quando ci diranno che possiamo mangiare tutto il burro che vogliamo?), che se la prende con la carne, non solo la carne rossa, deleteria per il colesterolo, ma tutti i tipi di carne.
L’Environmental Working Group (EWG) di Washington ha compilato la cosiddetta Guida per il Mangiatore di Carne che ha studiato l’impatto, ”dalla culla alla tomba”, di 20 tipi di carni, prodotti latteo-caseari e proteine vegetali. Ma quello che la guida sottolinea maggiormente sono le conseguenze negative del mangiare troppa carne. Se non se ne diminuisce la quantità ingerita si rischiano disfunzioni cardiache ed anche certi tipi di cancro.
”L’obiettivo è di rendere quanto più informati i consumatori”, dice Kari Hammerschlag, analista agricolturale dell’ EWG. ”Abbiamo raccolto tutte le informazioni possibili e cercato di rendere il più chiaro possibile che non esiste una sola ragione per ridurre il consumo di carne: ne esistono parecchie”.
Il rapporto, che include i risultati e le statistiche di studi realizzati in precedenza, ammette che la carne può essere un’importante fonte di vitamine e proteine quando consumata con moderazione. Ma negli Stati Uniti è proprio la moderazione ad essere un problema. Secondo dati forniti dalla Food and Agricolture Organization delle Nazioni Unite, gli americani consumano il 60 per cento più carne degli europei, e quattro volte più del consumo nei Paesi in via di Sviluppo. E molta della carne consumata dagli americani è rossa.
Gli effetti sanitari di queste scorpacciate di carne sono numerosi, avverte il rapporto dell’ EWG. Uno studio del National Cancer Institute del 2009 ha accertato che chi mangia troppa carne rossa – che contiene alti livelli di grassi saturi che aumentano il tasso di colesterolo nel sangue – rispetto al resto della popolazione hanno un tasso di mortalità per malattie cardiache superiore del 27 per cento. Secondo lo stesso rapporto, i grandi mangiatori di carne hanno il 20 per cento in più di possibilità di morire di cancro rispetto a chi se ne nutre con moderazione.
Marjorie McCullough, direttrice del reparto di epidemiologia nutritiva all’American Cancer Institute, ha dal canto suo avvertito che il collegamento tra l’alto consumo di carne e vari tipi di cancro – inclusi il prostatico e pancreatico – è possibile, ma non ancora interamente chiaro. Ha però aggiunto che la carne può facilitare il cancro al colon.