Il supertest anti tumore alla prostata: addio alle biopsie e diagnosi rapida

Un nuovo test per scoprire un cancro alla prostata e, al tempo stesso, per evitare inutili biopsie grazie ad un marcatore più efficace rispetto a quelli sinora disponibili. Questa scoperta, la svela un articolo di oggi apparso sul Corriere della Sera.

Al nuovo marcatore, è stato dato il nome di 2proPsa (Beckman Coulter p2Psa). Con i suoi valori derivati, p2Psa e phi ( Prostate health index: indice di salute prostatica), sembra in grado di garantire una diagnosi ancora più precoce del tumore, di valutare la sua aggressività e di limitare le molte biopsie negative, costose per il servizio sanitario e per la psiche del paziente sotto tensione in attesa del risultato.

Il cancro della prostata – spiega il Corriere – è la neoplasia maligna non cutanea più frequente nel sesso maschile: si stima che un soggetto su 11 nella fascia di età compresa fra i 40 e i 70 anni (circa 14 milioni di italiani) potrebbe esserne colpito. Ogni anno, in Italia, ne vengono diagnosticati 43.000 mentre sono circa 7.500 i pazienti che muoiono a causa sua.

I ricercatori del San Raffaele hanno stimato di poter ridurre di circa il 30 per cento le biopsie inutili grazie all’analisi del nuovo marcatore e dei valori da esso derivati. E lo hanno dimostrato con uno studio, coordinato dall’urologo Giorgio Guazzoni e presentato all’83° Congresso della Società italiana di urologia (Siu), effettuato su circa 700 pazienti con sospetto tumore alla prostata o diagnosi accertata. Studio che ha confermato i risultati di tre precedenti studi clinici: la misurazione della molecola 2proPsa (frazione del Psa libero) e dei valori percentuali p2Psa e phi è molto più efficace e precisa di quanto oggi in uso. «Inoltre — dice Guazzoni —, rileva l’aggressività della neoplasia. E questo consente di avviare con maggiore sicurezza i pazienti verso un trattamento curativo piuttosto che verso un programma di sorveglianza attiva».

Il test si esegue con un prelievo di sangue ed è disponibile presso il Laboraf di via Olgettina 60 a Milano con la sigla «phiproPsa». Conclude Guazzoni: «La possibilità di identificare con maggiore precisione le forme neoplastiche che diventeranno clinicamente significative, consentirà la “personalizzazione” delle cure e, al tempo stesso, di evitare “sovradiagnosi” di tumori clinicamente non significativi, spesso candidati a “so-vratrattamenti”».

Published by
Lorenzo Briotti