Arriva il primo vaccino tetravalente contro la meningite, che protegge da quattro dei cinque sierogruppi del batterio, A, C, W135 e Y e che per ora verrà utilizzato per vaccinare gli adolescenti dagli 11 anni. A presentare oggi, 11 ottobre, quello che è un risultato tutto italiano, che aveva già ottenuto l’autorizzazione negli Usa e che ora sara’ disponibile anche nel nostro paese, è stato Rino Rappuoli, coordinatore del team Novartis che l’ha realizzato, insieme a medici pediatri e igienisti.
Il vaccino ha spiegato Rappuoli, dopo avere ottenuto il via libera dall’ente regolatorio statunitense e dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), arriverà quindi anche nelle Asl italiane dove si utilizza quello contro la meningite da meningococco C, uno solo dei cinque ceppi. E’ stato sviluppato usando la tecnologia della coniugazione, messa a punto in Italia, per la realizzazione del vaccino contro il meningococco C già in uso.
Il nuovo vaccino, rispetto a quello attuale, copre anche altri sierogruppi e ha una protezione più duratura. ”Per ora – ha aggiunto Rappuoli – lo abbiamo registrato per vaccinare gli adolescenti dagli 11 anni, ma entro qualche mese faremo la domanda all’Ema per la vaccinazione dei bambini dai 2 mesi”. Rappuoli ci ha tenuto a sottolineare l’assoluta ”sicurezza” del vaccino, e che la prevenzione vaccinale ”rappresenta l’unico modo per sconfiggere la meningite che in Italia ha una mortalità del 14%”, provoca 900 casi l’anno, e ”contro cui le terapie non funzionano, portando alla morte o lasciando le persone con disabilità molto gravi”.
Una volta pronto, completerà l’arsenale delle armi contro la meningite: il vaccino contro il ceppo B della meningite, uno dei più diffusi in Italia, ha completato il suo iter di ricerca e presto sarà presentata la domanda per la sua registrazione all’Agenzia europea per i medicinali (Ema), come ha reso noto oggi Rino Rappuoli, responsabile globale della ricerca sui vaccini della Novartis, che ha realizzato il vaccino tetravalente contro la meningite.
Ma l’atteggiamento delle mamme è restio. Spesso è la poca informazione dei genitori nei confronti della meningite e della possibilità di vaccinare o meno i propri figli a decidere. Il 67% non ritiene che i figli siano a rischio, e solo il 34% ha vaccinato i figli contro la malattia. A rilevarlo è un’indagine condotta dal Gfk Eurisko, i cui dati sono stati spiegati oggi alla presentazione del nuovo vaccino tetravalente disponibile in Italia.
”La quasi totalità delle mamme – spiega Isabella Cecchini, direttore del dipartimento ricerche salute di Gfk Eurisko – ha sentito parlare della malattia ma ha una conoscenza sommaria e superficiale. Solo il 32% sa infatti che esistono diversi ceppi di batteri che possono causarla, e solo il 2% sa nominare un tipo di meningococco”. Circa le modalità di contagio, solo 2 mamme su 3 sanno come si trasmette la malattia e solo il 33% ha una forte preoccupazione che il figlio possa essere contagiato.
Fondamentale nella scelta o meno di vaccinare il figlio è il pediatra. Nel 34% di mamme che infatti ha fatto vaccinare il figlio, l’83% l’ha deciso perché glielo ha consigliato il medico specialista e il 21% quello di famiglia. Nell’altro terzo di mamme che ha scelto di non vaccinare, pur sapendo dell’esistenza del vaccino, il 25% l’ha fatto perché il pediatra non glielo ha proposto, il 15% perché contraria ai vaccini e il 15% per paura degli effetti collaterali.