Alberto Brambilla, nel suo blog “2 più 2” nel sito internet del quotidiano Il Foglio, riporta una notizia dalla Romania che può suggerire qualche idea al ministro delle Finanze Giulio Tremonti: far pagare le tasse alle cartomanti.
Forse renderebbe di più farle pagare alle puttane, ma l’Italia è un paese molto conformista e ipocrita, che ha chiuso le case con la famigerata legge Merlin, ha lasciato lecita la prostituzione ma manda in galera i prosseneti: se facesse pagare alle mignotte una percentuale dei loro guadagni, peraltro in genere rigorosamente in nero, metterebbe l’esattore del fisco nella posizione di un qualsiasi pappone.
In questi tempi di Patizia e Ruby, inoltre, affrontare il tema sarebbe non poco imbarazzante. Per i romeni, le prostitute rappresentano un interessante export, mentre le streghe, anche per la barriera della lingua, restano un prodotto molto domestico. Pare che si tratti di un business molto ricco, si parla di maghe che vivono in ville lussuose con le pareti pastello e tappeti alti così. La scelta di tassarle del 16 per cento sembra quasi ovvia. Invece l’idea ha suscitato vivaci proteste e le colleghe italiane, appena lo hanno saputo, hanno alzato le barricate.
Leggiamo le parole di Brambilla: “Le scure acque del Danubio sono complici di una maledizione. Nei giorni scorsi alcune professioniste dell’occulto, “streghe” se preferite chiamarle così, vi hanno gettato pozioni composte da escrementi di gatto e ceneri di cane morto. Una “fattura”. Un gesto di protesta contro il governo, che ha deciso di tassare i guadagni di cartomanti, astrologhe e chiaroveggenti del 16 per cento. Per paura di ritorsioni un provvedimento simile era stato ritirato a settembre”.
Come ricorda anche il sito del settimanale americano The New Republic, “in Romania l’occultismo ha molto seguito. Tre quarti della popolazione crede nell’oroscopo. E in parecchi temono gli effetti del malocchio, anche in politica. Il leader del partito Socialdemocratico, Mircea Geona, dopo la sconfitta alle presidenziali del 2009, aveva accusato l’avversario Traian Basescu di aver gettato “influenze negative” sulla sua persona usando poteri oscuri”.
“La decisione di stabilire un prelievo fiscale su un mestiere che esiste dall’alba dei tempi non è ovviamente piaciuta agli addetti ai lavori. C’è chi parla di un attacco volto a demolire la professione, come aveva fatto la Chiesa nel 1.400. Altri, come il giornalista e poeta Andrei Codrescu, lo vedono come un provvedimento populista, che punta a indebolire e delegittimare la comunità Rom, all’interno della quale si crede che queste pratiche siano più diffuse, perché tradizionali”.
Leggere il seguito qui…
