ROMA – Nelle regioni del Sud Italia, le donne hanno un rischio di morire per tumore al seno piu' alto del 50%, rispetto alle regioni del Centro e del Nord. E questo dipende dal fatto che il tasso di adesione allo screening per questa patologia ovvero alla mammografia e' molto basso: il 37,9% al Sud, a fronte dell'88,9% al Nord e del 76,6% al Centro. Sono i dati diffusi in occasione del secondo meeting internazionale sui nuovi farmaci per il tumore al seno, organizzato dall'Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma.
Nel settentrione, nelle zone in cui esiste un programma di screening, circa il 50% dei tumori viene scoperto in fase precoce rispetto al 30% del meridione. E' la fotografia non piu' di un Paese a due velocita' ma di uno Stato spaccato in due sui temi della prevenzione primaria e secondaria, aspetto cruciale nella lotta contro il tumore per Francesco Cognetti, direttore di Oncologia medica A all'Ire che ha evidenziato i risultati del progetto Impatto, promosso dall'Osservatorio Nazionale Screening.
''A partire dal 2007, tutte le regioni hanno avviato un progetto di screening mammografico – afferma Cognetti – ma attualmente, l'estensione effettiva e' solo del 69,2%, con grandi differenze tra le aree geografiche''.
Aumentare l'offerta attiva e migliorare l'informazione, per Cognetti sono le direttrici lungo le quali orientare l'azione dei prossimi anni perche' ''non esiste un solo tumore del seno – precisa – ma molte neoplasie differenti tra loro per assetto molecolare e genetico, tipologia istologica comportamento clinico e prognosi, nonche' per la risposta ai singoli trattamenti''.