CHICAGO – Il cancro, oggi, si può battere in un numero sempre maggiore di casi. Aumenta, infatti, il tasso di sopravvivenza complessivo per questa che, fino a soli pochi anni fa, era definita una 'patologia incurabile'. Il messaggio che invita all'ottimismo arriva dal Congresso degli oncologi Usa (Asco), il maggiore appuntamento del settore a livello mondiale, ed è supportato da un dato reso noto dal presidente Asco, George W. Sledge, in apertura dei lavori congressuali: negli ultimi 20 anni, l'indice di mortalità generale per tutti i tipi di cancro è diminuito del 17%.
''Negli ultimi 40 anni – ha spiegato Sledge inaugurando il Congresso, che vedrà riuniti a Chicago in questi giorni oltre 30.000 specialisti da tutto il mondo – l'indice medio di sopravvivenza dopo 5 anni per tutti i tipi di cancro è aumentato di circa il 18%; Questo significa che oggi due pazienti su tre sopravvivono almeno 5 anni dopo una diagnosi di tumore''. Il dato che fa ben sperare, ha quindi sottolineato l'esperto, è che ''dal momento di 'picco' per tassi di mortalità, registrato nel 1991, l'indice generale per i decessi è calato complessivamente del 17%''.
E questo, ha commentato Sledge, ''non è un progresso avvenuto per 'caso', bensì grazie a decenni di investimenti pubblici e privati nella Ricerca. Solo attraverso il sostegno agli investimenti per la ricerca sul cancro si potrà continuare – ha detto – ad offrire speranze concrete ai pazienti di tutto il mondo''. E notevoli sono i passi avanti fatti negli ultimi decenni proprio nel trattamento dei pazienti oncologici: ''Stiamo continuando a mettere a punto – ha affermato Richard Schilsky, professore di Medicina all'Università di Chicago – i metodi migliori per utilizzare le terapie di cui oggi già disponiamo e che sono basate sulle sempre più approfondite conoscenze sul come i tumori funzionano. Ma stiamo anche facendo notevoli progressi – ha aggiunto – grazie alla sperimentazione di nuovi trattamenti che partono dalla considerazione degli specifici 'profili molecolari' di ogni singolo paziente''.
A quaranta anni dalla firma negli Stati Uniti del 'National Cancer Act', la legge che ha con sentito di promuovere nuovi investimenti per la ricerca sul cancro, ha sottolineato Sledge, ''siamo ora in grado di 'toccare' i risultati di queste ricerche, giorno dopo giorno''. E' un ''dato di fatto – ha osservato l'oncologo Usa – che oggi le persone con cancro vivono più a lungo e con una qualità di vita migliore, mai raggiunta prima''.
Grazie ai progressi della medicina e della ricerca, è il messaggio che giunge dal Congresso degli oncologi americani, ''il cancro sta diventando oggi una malattia 'cronica', con la quale un numero sempre più grande di pazienti riesce a 'convivere' anche per molti anni. Un traguardo fino pochi decenni fa impensabile''.