ROMA – Gli integratori non sempre fanno bene alla salute. La vitamina E infatti non riduce il rischio di cancro alla prostata, ma l’aumenta. Una ricerca del National Institute of Health smentisce quanto fino ad oggi pensato. Il risultato ottenuto dallo studio è l’ultimo di una serie di scoperte che hanno evidenziato come l’utilizzo di integratori vitaminici nella dieta non abbiano i benefici sperati sulla salute. Lori Minasian, coautrice della ricerca e direttrice della divisione di prevenzione del cancro presso il National Cancer Institute, ha osservato: “Abbiamo bisogno di una migliore comprensione su cosa accade a livello biologico prima di iniziare sperimentazioni casuali e controllate negli ospedali”.
Lo studio è stato condotto sui partecipanti del “Select”, un esperimento clinico a larga scala sulla prevenzione del cancro, ed ha evidenziato come i soggetti trattati con integratori a base di vitamina E, selenio e altre combinazioni di nutrienti non prevengano il cancro alla prostata. L’unico nutriente che sembrava diminuire il rischio dell’insorgere di un cancro alla prostata era la vitamina E, ma dallo studio su 35 mila partecipante si è osservato che il 17 per cento dei soggetti in cui il rischio era diminuito era lo stesso che per i soggetti trattati con placebo. Anzi, si notò addirittura che ogni 1000 uomini 76 trattati con vitamina E sviluppavano il cancro alla prostata, contro i 65 del trattamento placebo.
Un effetto che Minisian ed i suoi collaboratori non hanno saputo spiegare. La dose quotidiana raccomandata per un adulto di vitamina E è di 15 milligrammi nella forma di alfa-tocoferolo ed è contenuta nell’olio di semi di girasole e nel burro di arachidi. I medici comunque raccomandano di essere cauti nell’assunzione di integratori vitaminici senza parere medico. Un sano stile di vita basato sul mangiare bene e fare esercizio fisico aiuta a mantenersi in salute senza il bisogno di integratore alcuno.
