Il sito di rivelazioni di notizie segrete Wikileaks, che affronta grosse difficoltà finanziarie, “non potrà sopravvivere”, ha dichiarato stamani il suo fondatore Julian Assange in una intervista alla radio francese Europe 1.
“Non potremo sopravvivere per come vanno le cose – ha detto Assange nell’intervista -. Il denaro dei donatori stenta ad arrivare, perché tutti i nostri conti sono bloccati. Valuto che perdiamo 500.000 euro alla settimana”. Ma, ha aggiunto Assange, “cercheremo di controbattere”.
Il fondatore di Wikileaks, australiano, si trova al momento in gran Bretagna in regime di libertà condizionata, in attesa che venga valutata la richiesta di estradizione presentata dalla Svezia nei suoi confronti per presunte violenze sessuali. La data del processo deve essere fissata nel corso di una udienza prevista per oggi, 11 gennaio, a Londra.
L’australiano dice di sentire attorno a sé ”una situazione orwelliana”, ma di aver voglia di ”continuare la battaglia”. ”Da 20 anni – ha detto ancora Assange – sono un attivista e mi batto per la libertà di stampa, sono abituato a queste situazioni”. ”Il numero delle nostre pubblicazioni quotidiane si è intensificato in questi ultimi tempi – ha proseguito – e continuerà ad aumentare. Gli attacchi contro di noi non sono mai stati così forti, ma al tempo stesso anche il sostegno che riceviamo non è mai stato così intenso”.
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