Beni culturali, Galan: "Nome su monumenti per sponsor"

ROMA – ''Chi fa un'offerta avra' il suo nome sui monumenti''. E' l'annuncio del ministro dei beni culturali Giancarlo Galan in un intervista pubblicata sul nuovo numero di Panorama. E, poi, ''benefici fiscali a chi investe nella cultura e opere da adottare''.

''Da governatore – dice il ministro – mi capitava di sognare una legge di notte e approvarla per davvero di giorno. Ecco, della Regione Veneto mi manca proprio la potesta' decisionale. A Roma e' una cosa insopportabile, non si decide mai niente''.

Dopo aver sottolineato ''sofferenza per la politica economica'' di Giulio Tremonti'' e aver espresso fiducia in Angelino Alfano, Galan ha ricordato che l'avvio della sua presenza al dicastero e' stato ''ristabilire il primato della politica. Qui c'e' una burocrazia di altissimo livello, che punta a dominare tutto, forte della sua competenza. Purtroppo, pero', resiste pure una forma mentis assai conservatrice''.

Sui ''colletti bianchi delle sovrintendenze'', il ministro osserva che ''a fronte di stipendi da fame hanno grandi motivazioni personali e una eccellente preparazione culturale''. ''Pero' – spiega ancora – li vorrei piu' manager: non sanno fare i bandi, non riescono a spendere i fondi e spesso dicono no a prescindere. Invece i sovrintendenti devono essere capaci di accompagnare i si'''.

Su Pompei – la cui gestione e' stata criticata dall'Unesco – il ministro sottolinea che ''c'e' un solo ristoro in 60 ettari. La verita' e' che l'Unesco era venuta per togliere al sito l'etichetta di patrimonio dell'umanita'. E non l'ha fatto''.

E sui fondi tagliati dalla finanziaria agli scavi il ministro ricorda che ''sono previsti comunque 80 milioni per la manutenzione straordinaria e l'assunzione di circa 30 persone. Lo rivendico: a Pompei ho fornito tutte le condizioni possibili per la rinascita. Almeno c'e' un ritorno in biglietti''.

Galan definisce Arcus, la Societa' per io sviluppo dell'arte, ''un'opportunita'. A patto, pero', di rivedere i contributi a pioggia. Arcus dovrebbe finanziare dieci interventi, non 380. E' vero, le pressioni della politica sono pesantissime. Ma noi siamo stati votati proprio per fare la rivoluzione liberale Anche nei Beni culturali''.

Sulla strategia di 'Adotta un monumento', il ministro anticipa ''che e' un progetto pilota per scuole, centri per anziani e associazioni locali. Insomma, per tutti i gruppi sociali che vogliano occuparsi concretamente di un singolo sito culturale, piccolo o grande che sia. Un buon modo per ovviare all'assenza di fondi''.

''Alle imprese che sostengono grandi progetti culturali – aggiunge – bisogna concedere benefici fiscali. La nostra ricchezza culturale va intesa anche come business, lo confermano gli sponsor internazionali che ho alle porte''. ''Un giorno – annuncia il ministro riguardo ai piccoli investitori nei beni culturali – a fronte di una donazione per un restauro, si otterra' il diritto di una targhetta ricordo sul monumento. Pompei e' perfetta per questo''.

Published by
luiss_vcontursi