ARCIDUCA: Non mi piace.
BERTOLDO: Allora ti piacerà quest’altra: «Ciò che non è autorizzato è proibito e ciò che non è proibito è obbligatorio».
VOCE NARRANTE: Ratti pongono mano i cortigiani alle else dei loro brandi e si tengon pronti gli armigeri all’ordine arciducale di balzare sul malcapitato Bertoldo e menarlo nelle buie segrete in attesa della sentenza. Ma l’Arciduca è in vena di buonismo, con un semplice movimento degli occhi riconduce la Corte alla calma e riprende scherzosamente il dialogo con il villico.
ARCIDUCA: Qualche provvedimento dovremo pur prenderlo per sanare il bilancio dello Stato…
BERTOLDO: Fai come ha fatto il governo del Principato di Caserotte. Ha deciso di tassare i proventi delle battone, inserite nel ramo artigianato, con l’obbligo del rilascio della ricevuta fiscale. Le contribuenti devono tenere aggiornati i libri contabili, sottoporsi ai controlli improvvisi della Tributaria. Di notte le più attive e richieste, oltre che dal magnaccia battono accompagnate dal commercialista. Ai clienti è offerta la possibilità di detrarre le spese purchè documentate. C’è stato anche un grande sciopero delle prostitute iscritte all’Ordine. Protestavano perchè i travestiti, i trans e le dilettanti non rilasciavano ricevute e si sottraevano alla tassazione. Chiedevano che fossero tassate anche le prestazioni volontarie non retribuite. Qualche estremista si spinse ad esigere una tassa “una tantum” per le coppie che si sposavano e per quelle, maschili e femminili, che si mettevano a vivere more uxorio.
ARCIDUCA: Sarà mai possibile ritornare ai tempi del boom?
BERTOLDO: Ho fatto un sogno. Anche da noi era scoppiato un boom economico eccezionale. La gente non sapeva più dove mettere i soldi. Una catena di grandi magazzini, La Trionfante, lanciò una iniziativa destinata a un successo senza precedenti: i saldi a rovescio. Invece di diminuire i prezzi, le merci venivano aumentate, quale del 30, quale del 50 e quale addirittura del 70 per cento. Subito gli altri negozi imitarono l’idea geniale. Piene di ogni bendiddio, le vetrine esibivano cartelli del genere: “Mocassini donna, euri 250” dove il prezzo era cancellato e sostituito da un altro: “euri 390”. “Abito completo da uomo pura flanella, euri 850” con il prezzo da saldo a euri 1.150. Le cravatte da euri 50 a 110. I calzini di filo di Scozia arrivarono sino a superare gli euri 105 il paio. I negozianti si spiavano a vicenda per alzare i prezzi appena vedevano che i concorrenti avevano alzato i loro. In alcune città la polizia fu mobilitata per sedare tumulti nelle code davanti agli empori.
VOCE NARRANTE: L’Arciduca quasi precipita dal trono nello sbellicarsi divertito mentre i cortigiani s’ interrogano inquieti sulla cagione di tante risate.
ARCIDUCA: Perché dici euri? Non dicono tutti euro anche al plurale?
BERTOLDO: Certo, tutti lo dicono sbagliando. Ma qualcuno dovrà pur avere incominciato. Chi? Euro, euro… Prima dell’euro non dicevamo mica mille lira. Vai in Francia e ti guardi bene dal dire mille franco, o in Inghilterra mille sterlina, o negli Stati Uniti mille dollaro, in Russia mille rublo… Adesso anche questa novità del singolare, non era bastata la batosta del cambio sfavorevole a 1936,27 lire per un euro…
ARCIDUCA: (che è bravo a cambiar discorso) Del fenomeno dell’immigrazione, bifolco, che giudizio dài?
BERTOLDO: Certo, produce anche episodi di rigetto. Ho un vicino di casa, in campagna, che gira sempre con il fucile a tracolla. Lui la pensa così: «Io gli extracomunitari li ferisco soltanto. Mi servono giusto per qualche giorno, come spaventapasseri nei miei campi».
ARCIDUCA: Ignobile!
BERTOLDO: E quell’altro? Dice: «Io razzista? Io che ho tutti i dischi di Ray Charles?»
ARCIDUCA: Spregevole!
BERTOLDO: Per non parlare di quel tizio che è sempre fuori di sè: ce l’ha con i romeni che vengono nel nostro Arciducato per togliere il pane di bocca agli albanesi.
ARCIDUCA: E la tolleranza?
BERTOLDO: Noi diciamo che uno fuma come un turco, lavora come un negro, è avaro come un ebreo, è ignorante come un baluba, siamo proprio gente senza pregiudizi, noi…
ARCIDUCA – La solidarietà?
BERTOLDO: Il mio vicino ha una domestica che arriva dal Ghana. Perciò sostiene di non vedere quali ragioni abbia la poveretta a protestare se sua moglie, donna coerente, la paga in nero.
ARCIDUCA: Come è l’Africa?
