ARCIDUCA: Però l’Aldilà, se davvero esiste…
BERTOLDO: Un bel giorno Gianpiero spirò. Come facevano gli egizi, gli etruschi e i maya, volle nella sua tomba alcuni degli oggetti che lo avevano accompagnato nel transito terrestre: telefono cellulare, tessera della tribuna allo Stadio, televisore a colori. Credeva in un Dio generoso che nell’Aldilà applicava tariffe telefoniche più convenienti, aiutava la sua squadra a vincere almeno le partite in casa e non ammetteva in nessun modo i talk-shows televisivi. Dal suo silenzio offeso si direbbe che abbia scelto il Dio sbagliato.
ARCIDUCA: Poi c’è chi all’Aldilà non crede…
BERTOLDO: Come William O’Hara.E’ un poco di buono e sente approssimarsi il momento della fine. Il medico gli ha detto della brutta malattia. Poichè non crede nell’eternità dell’anima e nel castigo divino, raccoglie le poche forze per svaligiare una banca (vuole lasciare il bottino alla sola tra le amanti che non lo ha tradito). La polizia irrompe mentre sta spianando il mitra contro il cassiere. Appena vede gli agenti spara, viene colpito, strabuzza gli occhi e muore. Ultimo pensiero compiaciuto: «Almeno non avrò il fastidio di rendere conto a Dio». Invece lassù è in attesa un Tribunale celeste che dopo una lunga istruttoria e un lunghissimo processo lo
