lo precipita dal firmamento. “Tanto valeva che avessi creduto” brontola William seccato durante il volo.
ARCIDUCA: Ti ho convocato per farmi ridere e tu mi fai sconsolati racconti di cronaca nera. La cronaca… I giornali sono sempre più avidi di delitti, stragi, stupri, rapine e vi dedicano uno spazio esagerato..
BERTOLDO: I Corrieri della “nera”.
ARCIDUCA: Leggo dalla cronaca di oggi che all’aeroporto di Malpensa la polizia ha arrestato un cantante di rock duro che trasportava eroina, nascosta nella chitarra, per conto della ‘ndrangheta.
BERTOLDO: Il corriere della “pera”.
ARCIDUCA: Come è la pallottola?
BERTOLDO: Vagante
ARCIDUCA: La madre?
BERTOLDO: Snaturata.
ARCIDUCA: La follia?
BERTOLDO: Omicida.
ARCIDUCA: L’episodio?
BERTOLDO: Raccapricciante.
ARCIDUCA: Che fa la polizia?
BERTOLDO: Annaspa.
ARCIDUCA: L’assassino?
BERTOLDO: Sicuramente conosciuto dalla vittima: in caso diverso questa non gli avrebbe aperto.
ARCIDUCA: Dopo che gli ha aperto?
BERTOLDO: Ventiquattro martellate sulla nuca. Ma mortali fortunatamente soltanto le prime due.
ARCIDUCA: Prove?
BERTOLDO: Più che prove, indizi. E più che indizi, sospetti. E più che sospetti, impressioni, presentimenti, nulla.
ARCIDUCA: La scientifica che fa?
BERTOLDO: Rileva le impronte.
ARCIDUCA: Dunque vi erano impronte!
BERTOLDO: Nessuna.
ARCIDUCA: I testimoni?
BERTOLDO: Concordi nell’affermare che la vittima, del resto incensurata, conduceva una vita ineccepibile, tutta casa e lavoro.
ARCIDUCA: Quale lavoro?
BERTOLDO: Racket nei negozi del quartiere.
ARCIDUCA: In conclusione?
BERTOLDO: In conclusione l’efferato delitto resta in-spiegabile. Un diabolico giallo.
ARCIDUCA: Questo per l’efferato delitto di Tordinona. E per l’efferato delitto della Casbah?
BERTOLDO: Si può parlare viceversa di pieno successo. L’elegante zona residenziale di ville e piscine, detta appunto La Casbah, era stata sconvolta dall’efferato delitto. Per buona sorte la scientifica ha scoperto sotto le unghie della giovane vittima un brandello di pelle che dagli esami risultò appartenere a un individuo di sesso maschile, bianco, capelli sul biondo-castano, alto 1 metro e 79, età 44 anni, miope, leggermente claudicante, laureato in giurisprudenza, segni particolari: un neo sulla spalla sinistra e il tatuaggio di un’orchidea selvaggia sulla natica destra.
ARCIDUCA: In base a questi precisi dettagli la polizia ha dunque arrestato l’assassino?
BERTOLDO: L’assassina. Una vecchia megera addetta alla lavanderia della zona residenziale, che ha confessato l’efferato delitto, compiuto per amore.
ARCIDUCA: Anche la polizia spesso è inerme…
BERTOLDO: In Francia un comico di varietà è stato condannato per avere detto dal palcoscenico: “Quando vedete un poliziotto per la strada state tranquilli, non c’è nessun pericolo. Se ci fosse, il poliziotto non sarebbe lì”.
ARCIDUCA: Il malessere tocca un po’ tutti i settori della vita pubblica…
BERTOLDO: Incluso il giornalismo. Con un discreto successo di pubblico sopravvive un giornalismo tipo saggezze Perugina. Campa su una ricetta collaudata, mescolando poche idee ad assiomi, vecchi aforismi, frasi fatte, citazioni e ritagli di testi propri e altrui. E’ anche un giornalismo indolente. Gli articoli che pubblica li ha già publicati cento volte, sempre con le stesse firme.
ARCIDUCA: In passato i giornali uscivano con inchieste interessanti che ti aprivano lo sguardo sul mondo…
BERTOLDO: Il giornalismo di inchieste nell’Arciducato non si usa più. Qualcuno lo rimpiange, ma io ricordo come veniva fatto. Un giornalista scriveva le puntate di una inchiesta, che so, sugli integralisti islamici in Algeria. Gli articoli finivano negli archivi di tutti i quotidiani. Quando un altro giornalista veniva a sua volta mandato a svolgere una inchiesta in Algeria sugli integralisti islamici, prima di partire metteva in valigia i ritagli degli articoli del collega. E costruiva i suoi con quei ritagli. Si è dato il caso di un giornalista che per primo aveva scritto sugli integralisti islamici in Algeria: dovendoci ritornare qualche anno dopo, aveva messo in valigia i ritagli dell’ultimo collega che si era recato in quel paese. Erano articoli copiati dai suoi. Allora, dimenticando di averli scritti lui, copiava se stesso.
ARCIDUCA: La lettura dei quotidiani, ogni mattino, non sempre aiuta a incominciar bene la giornata.
BERTOLDO: A parte le notizie catastrofiche, che non sono colpa dei giornalisti, i titoli… Chi li capisce? Criptici, indecifrabili, involontariamente comici. “Si arrampica sul cornicione e ritrova moglie e figlie fuggite”, per dire che un tizio si era arrampicato per protesta e che, commosse dal suo gesto, moglie e figlie erano ritornate a casa. “Presidenziali? Bossi: Non pasaran”. “Riconferme dei sindaci, avviso ai naviganti”, “Generali-Allianz è guerra francese per Agf”, “Lo strappo di Di Pietro”, al didietro dei calzoni? “Corna di Berlusconi” date o ricevute?, “Veltroni si d’alemizza?”
ARCIDUCA: Ormai anche le televisioni sono piene di interviste. Qualsiasi cosa succeda, il deragliamento di un treno o la storia della nonna che, fecondata con il seme del genero, dà alla luce un bimbo che è contemporaneamente suo figlio e suo nipote, quasiasi pretesto è buono per intervistare poeti, benzinari, luminari della scienza, elet-trauto, pornodive, sottosegretari… E la domanda di rito al familiare della vittima: “Che cosa ha provato quando ha saputo dell’ucisione del suo caro?”
