ARCIDUCA: Alludo a una espressione del gergo giornalistico.
BERTOLDO: Allora è l’articolo in cui vengono cantati il talento e le eccelse qualità di un personaggio, quando muore. Scritto con congruo anticipo, viene messo da parte in attesa di essere pubblicato al momento giusto. Questo tempo di attesa viene detta “coccodrillo in frigorifero”.
ARCIDUCA: Fammi un esempio di coccodrillo.
BERTOLDO: Due vecchi giornalisti che si odiano, come succede talvolta tra i giornalisti e spesso tra i vecchi, scrivono per il frigorifero l’uno il coccodrillo dell’altro. Li agitano sentimenti contrastanti: «Se sia meglio sopravvivere al collega per offrire ai lettori quel magnifico modello di splendida prosa contenuta nel mio articolo, oppure se sia meglio morire prima del collega perchè centinaia di migliaia di persone possano leggere, sia pure in una pessima prosa, l’elogio del mio talento e delle mie eccelse qualità».
ARCIDUCA: Si legge poco, ma almeno non negherai le delizie della conversazione, gravemente ferita se non uccisa dalla televisione…
BERTOLDO: Come oserei? A conferma ti quanto dici, Signore, consentimi di riferirti questa scena raccolta la sera di un sabato mondano.
