ARCIDUCA (alla donna bionda): Come puoi dimostrare, donna, che il qui presente damerino ti appartiene? Possiedi un documento di proprietà o quanto meno di affittanza? Di leasing?
DONNA BIONDA (piangendo): No, Maestà. Documenti nessuno. Ma se interroghi il mio cuore, o quello di Johnny…
ARCIDUCA: Johnny?
DONNA BIONDA: Sì, questa meravigliosa creatura. Ecco, se interroghi i nostri cuori avrai certezza che l’amore ci unisce!
ARCIDUCA: L’amore, sempre l’amore. Come non ci fosse altro al mondo. L’amore non è una prova. Saresti disposta a lasciare alla tua rivale il giovanotto?
DONNA BIONDA: Con licenza, Maestà, neppure per sogno. E’ mio e me lo tengo!
ARCIDUCA (rivolto alla donna bruna): Nemmeno tu hai documenti, carte, mezze monete, medaglioni, lettere che comprovino la tua proprietà del ragazzo? E nemmeno tu lo cederesti alla rivale?
DONNA BRUNA: Ci mancherebbe altro. Con tutte le spese che ho sostenuto per lui, il maglione di cachemir, gli ingressi in discoteca, le pizze al sabato sera, l’argent de poche un giorno sì e uno pure, vorrei vedere te, con tutto il rispetto che ti porto, mollare un marcantonio di questa fatta!
ARCIDUCA: Se nessuna di voi intende lasciare all’altra l’uso del damerino, non resta che una soluzione. Mi arriva direttamente dallo stesso re Salomone. Sono sicuro che il mio giudizio vi consolerà. Sbirri, prendete questo giovanotto, tagliatelo in due pezzi e datene uno ciascuno alle signore qui presenti. E così entrambe sarete appagate. (Rivolto al damerino): Tu che ne dici?
DAMERINO (non avendo inteso nulla e nulla potendo ri-spondere, tace).
ARCIDUCA: Sono felice che tu sia d’accordo. (Alla bionda): E tu?
DONNA BIONDA: Sì, io mi contento, tagliatelo pure perchè così sarà finita la lite e ce ne andremo ognuna in pace con il proprio pezzo. Ho già perso troppo tempo qui, stamattina.
DONNA BRUNA (singhiozzando): No, no. Consegnate a questa puttana il mio damerino piuttosto che tagliarlo, perchè non potrei soffrire di vedere che fosse mal ridotto un così bel ragazzo. Lo porti dunque costei tutto intero a casa e non ne parliamo più.
