ARCIDUCA: Spesso?
BERTOLDO: Spesso proponendo programmi spazza-tura.
ARCIDUCA: Purtroppo il potere politico ha allungato i tentacoli sulla televisione e i partiti se ne sono ormai impossessati…
BERTOLDO. «Io non prendo ordini da nessuno» assi-cura il direttore di un noto quotidiano televisivo. «Gli uomini politici si guardano bene dal farmi anche una sola telefonata». Non mente. Le telefonate, i politici, glie le fanno fare dai loro galoppini.
ARCIDUCA: La televisione è affidabile?
BERTOLDO: Venti anni fa si diceva: «E’ vero, lo ha detto la tv». Oggi si dice: «Lo ha detto la tv, sarà vero?».
ARCIDUCA: E la pubblicità televisiva?
BERTOLDO: So di un matto che passa le sere davanti al televisore.
ARCIDUCA: Anch’io le passo, e non sono matto.
BERTOLDO: Ma lui salta da un canale all’altro.
ARCIDUCA: Anch’io salto. E’ la mia forza, il mio modo di difendermi dai cattivi programmi…
BERTOLDO: Ma lui scarta film, concorsi a premi, spettacoli di canzoni, talk-shows e telegiornali. Scarta tutto. Si ferma soltanto sulla pubblicità.
ARCIDUCA: Allora è proprio matto.
BERTOLDO: Farà miliardi l’inventore dell’aggeggio che quando incominciano gli spot spegne automaticamente il televisore.
ARCIDUCA: In molte famiglie chi porta i pantaloni è la tv.
BERTOLDO: Ciascuno per sè e la televisione per tutti.
