La buvette di Montecitorio tornerĂ presto al suo splendore Liberty per scandire colazioni e spuntini dei deputati tra una votazione e l’altra. Nei prossimi giorni, approfittando della pausa estiva, verrĂ ripristinato il velario ideato e voluto dall’architetto Ernesto Basile nei primi anni del Novecento, in perfetta continuitĂ stilistica con il Transatlantico, l’Aula parlamentare, adornata dal fregio di Giulio Aristide Sartorio, e la sala lettura.
Velario è un termine che ha origine dalle scenografie teatrali. Nel caso della buvette si tratta di una stupenda vetrata a piombo realizzata nel 1918 dalla ditta Beltrami, all’epoca la piĂ¹ rinomata per le realizzazioni vitree di tipo artistico. Le parti alte delle pareti della buvette adiacenti al velario sono state restaurate in loco, mentre la vetrata artistica è stata affidata ai maestri del Patronato Interregionale alle opere pubbliche.
E’ stato necessario un intero anno di lavoro, durante il quale il velario è stato sostituito da una struttura provvisoria. Anche le decorazioni predominanti sulle pareti sono in perfetto stile Liberty con discreto sfoggio di nastri e festoni. E’ una forma artistica tuttora molto amata e ricercata in Europa, ma le cui testimonianze sono in via di estinzione.
Un’opera ”gemella” era stata realizzata, sempre dal Basile, per il famoso caffè Faraglia, di fronte a palazzo Venezia. Fino al 1938 ha allietato gli incontri di famosi artisti e uomini di cultura, primo tra tutti Gabriele D’Annunzio. C’erano mobili in stile, illuminazione elettrica, bagni lussuosi, argenteria e 2 orchestre. Poi è stata chiusa.
”Si è trattato – dice l’architetto Cristina Mazzantini, che ha curato i lavori – di un importante intervento di restauro e consolidamento, ormai diventato urgente. Molte tessere vitree mancavano, alcuni profili dei piombi si erano allentati e in tutto il velario si osservavano diffusamente fratture ed incrinature. Quando verrĂ inaugurato sarĂ quasi irriconoscibile nel suo originario splendore”.
