ROMA, 6 GIU – Nessun falso, la Fibula prenestina del Museo Pigorini, con la sua preziosa iscrizione da sempre ritenuta la piu' antica testimonianza della lingua latina, e' vera, parola di Cnr. A trent'anni dallo studio che ne mise clamorosamente in discussione l'autenticita', e' il Consiglio Nazionale delle Ricerche ad annunciare di aver risolto definitivamente il caso, grazie ad una indagine condotta da Daniela Ferro dell'Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Consiglio nazionale delle ricerche (Ismn-Cnr) insieme con Edilberto Formigli, restauratore con incarichi di insegnamento all'Universita' 'La Sapienza' di Roma e all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Trovata a Palestrina, l'antica Praeneste, negli anni Ottanta dell'Ottocento dall'archeologo tedesco Wolfang Helbig, la Fibula, che e' d'oro e misura 10.7 cm, e' in pratica una sorta di grosso spillo da balia che nell'antichita' veniva usata per fermare le vesti. A renderla unica e' l'iscrizione incisa sulla sua staffa esterna 'Manios med fhefhaked Numasioi', in latino classico 'Manius me fecit Numerio', ovvero, 'Manio mi fece per Numerio', che in quanto datata attorno alla meta' del VII secolo a. C. risulta la piu' antica pervenutaci. Fin dalla sua presentazione ufficiale, nel 1887, la Fibula prenestina e' stata pero' oggetto di dibattiti. Nel 1979 fu dichiarata un falso dalla studiosa Margherita Guarducci, che attribui' l'iscrizione allo stesso Helbig.
