Dieci pittori londinesi in un “dialogo figurativo” con altrettanti artisti italiani del XX secolo: è questa l’essenza della nuova mostra appena inaugurata alla Estorick Collection di Londra, per la quale le opere di alcuni “grandi” dell’arte italiana (da Giorgio de Chirico a Carlo Carrà), sono state rivisitate e rilette in diverse chiavi nei quadri di artisti nati o residenti nella capitale britannica.
Thimothy Hyman ha reso omaggio a Mario Sironi con una serie di quadri in cui propone una sua personale “mitologia” di Londra, con una serie di immagini e riferimenti legati da una complessa narrativa, in parte scherzosa e “carnovalesca”, in parte ricca di introspezione. E così spiega il suo rapporto con Sironi e con un altro grande dell’arte italiana, Carlo Carrà: “Sono diventato un ammiratore sia di Sironi e di Carrà prima di tutto per il difficile cammino che ognuno di loro ha percorsa durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Volevano trovare un modo per superare le frammentazioni del futurismo, così che la figura umana ed il mondo potessero essere reinventati senza ironia per una pittura moderna ambiziosa”.
Tony Bevan, artista che nelle sue opere ha spesso commentato la vulnerabilità del corpo umano e che di recente ha iniziato a concentrarsi su spazi architettonici astratti, ha scelto invece Giorgio Morandi come suo “partner” immaginario per la mostra. l’artista inglese ha detto detto di aver sempre provato una grande “attrazione per i dipinti di Morandi e soprattutto per le sue nature morte degli anni Cinquanta e Sessanta” e ha proposto quindi due pezzi astratti reminescenti, nel colore e nel tratto, della semplicità immediata dell’artista italiano.