PAIGI – “Non abbiamo toccato la pittura di Leonardo, per questo non capisco tutte le polemiche sul restauro della Sant’Anna, la Madonna e il Bambino”: Cinzia Pasquali si difende attraverso Repubblica dalle accuse che hanno portato due dei restauratori a dimettersi sostenendo che la pulizia del dipinto di Leonardo fosse eccessiva.
Per questo Segolen Bergeon Langle, responsabile delle operazioni di restauro di tutti i musei francesi, e Jean Pierre Cuzin, ex direttore della sezione pittura del Louvre se ne sono andati.
“Penso che in parte questa eccessiva animosità sia dovuta al fatto che non sono francese, era successo anche quando mi occupavo di Versailles. Ma io sono tranquilla, il lavoro che abbiamo svolto è stato condiviso passo per passo da i più grandi esperti internazionali” spiega la restauratrice italiana che da 25 anni vive a Parigi dove ha già curato celebri restauri come quelli della Galleria degli specchi di Versailles o la Galleria di Apollo allo stesso Louvre, oltre che a opere del Bronzino e del Perugino.
“L’opera della Sant’Anna dal XVIII secolo in poi è stata più volte, in media ogni venti anni rinfrescata con delle vernici trasparenti”. Con il tempo, però, quelle vernici si sono opacizzate cambiando riflessi e colori del dipinto.
Ma per Pasquali “Il celebre sfumato di Leonardo non è affatto scomparso dai volti, anzi lo si può apprezzare meglio dopo il restauro perché si vede maggiormente la mano straordinaria dell’artista. Noi siamo in grado di dire quale è lo spessore di vernice trasparente non originale che andiamo via via a togliere nella pulitura e addirittura anche quanta ne resta prima di arrivare allo strato della pittura che noi peraltro non abbiamo toccato”.
