
MILANO – E’ morto a Milano, Mario De Biasi, uno dei padri del fotogiornalismo italiano. Nato nel 1923 a Sois, in provincia di Belluno, De Biasi ha iniziato a lavorare nel 1953 a Epoca, considerato il ‘Life’ italiano per la qualita’ delle sue immagini. Si e’ spento questa mattina, a meno di dieci giorni dal suo novantesimo compleanno, alla casa di riposo Principessa Jolanda.
De Biasi avrebbe compiuto novant’anni tra meno di dieci giorni. Fotoreporter per un trentennio, tra le altre cose documentò la rivolta in Ungheria nel 1956.
Nel 2006 gli fu assegnato l’Ambrogino d’Oro su proposta dell’allora assessore alla cultura, Vittorio Sgarbi.
Nel 2007 lo spazio Forma ospitò poi una grande mostra fotografica con le sue immagini (“Racconti d’acqua e di vita”).
Deportato in Germania, De Biase inizio’ a fotografare con una macchina recuperata fra le macerie di Norimberga. Indimenticabili le sue immagini di Marlene Dietrich, Brigitte Bardot, Sofia Loren; famosi i suoi reportages da diversi Paesi, come quello sulla rivolta d’Ungheria del 1956, un incarico che gli fu affidato da Enzo Biagi e gli fece guadagnare l’ appellativo di ‘italiano pazzo’. Poco dopo fece conoscere agli italiani New York grazie al ritratto in immagini che fece della citta’ e nel 1959 racconto’ il matrimonio fra lo scia’ di Persia e Farah Diba.
Tre anni dopo accompagno’ l’esploratore Walter Bonatti in Siberia a 65 gradi sotto zero. La sua fotografia ‘Gli italiani si voltano’, con un gruppo di uomini che si girano al passaggio di formosa Moira Orfei di schiena e’ stato il manifesto della mostra ‘The Italian Metamorphosis’, che si e’ svolta nel 1994 al Guggenheim Museum di New York. Sono molti i musei che hanno esposto le sue opere, pubblicate in piu’ di cento volumi tematici.
Nel 1982 ha vinto il Premio Saint Vincent per il Giornalismo, nel 2003 il titolo di Maestro della Fotografia Italiana, massima onorificenza della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, nel 2006 l’Ambrogino d’oro del Comune di Milano. Per la sua capacita’ di raccontare l’Italia al mondo e il mondo agli italiani ha ricevuto lo scorso marzo il premio Aif alla carriera, ritirato, a causa dei suoi problemi di salute, dalla figlia Silvia nello stand di Mondadori Portfolio.
L’agenzia fotografica e documentale collabora al progetto di recupero dell’archivio personale di De Biasi unitamente ai materiali gia’ conservati alla Arnoldo Mondadori Editore. E definisce De Biasi ”uno dei Maestri del fotogiornalismo italiano del Novecento” in un ricordo che era stato preparato per i novant’anni del fotografo (che avrebbe compiuto gli anni il 2 giugno) e che si e’ trasformato in un addio. La sua passione erano le immagini, ma non solo quelle scaturite dalle fotocamere: da sempre alternava alle foto coloratissimi disegni che sono stati anch’essi oggetto di mostre tematiche. Proprio nei giorni scorsi e’ stata inaugurata presso la Galleria 70 di Milano, una mostra di suoi disegni, frutto di un intenso lavoro degli ultimi mesi, quando le condizioni di salute gli impedivano di uscire di casa e quindi di fotografare.
