VENEZIA 29 MAG L'opera che nas -VENEZIA, 29 MAG – L'opera che nasce dal processo
alchemico caro ad Anselm Kiefer dialoga a distanza con la forza
della gestualita' di Emilio Vedova che da' vita alle 109 tele
del ciclo 'in continuum', nelle due mostre curate da Germano
Celant e volute dalla fondazione intitolata all'artista
veneziano e alla moglie Annabianca.
E' un rapporto alto, segnato dal ruolo che i due artisti
conferiscono all'arte quale possibilita' per agire e cambiare il
mondo, quello che sembra nascere tra la rassegna dedicata a
Kiefer – nello spazio del Magazzino del sale, alle Zattere -, e
quella che presenta poco lontano, nello studio di Vedova, il
ciclo ideato sul finire degli anni '80 dal maestro lagunare.
La mostra di Kiefer, composta di tre opere, tra cui un
gigantesco dipinto con la sagoma di un sottomarino, ha come
momento centrale una grande struttura al cui interno pendono
fotografie di paesaggi su lastre di piombo sottoposte a un
processo di elettrolisi, che le ha ricoperte di una patina
verde. Un lavoro che contiene la simbologia e la ricerca
alchemica, purificatrice, dell'artista tedesco. Parlando del suo
rapporto con l'alchimia, Kiefer ha detto di aver imparato tutto
da Lorenzo Lotto ''che era il piu' grande alchimista in
Italia''. Fondamentale e' il ruolo del sale – la mostra voluta
dalla Fondazione Vedova si intitola 'sale della terra' – e si
coglie quasi in maniera palpabile il dialogo tra un luogo che
nei secoli era il deposito per la Serenissima della preziosa
sostanza (a toccare le pareti restano ancora gli odori del
grani) e l'opera presente. Kiefer – come hanno ricordato Celant
e Alfredo Bianchini, presidente della fondazione – ha ricreato
nei suoi studi parigini lo spazio del Magazzino.
Con questa due mostre, aperte al pubblico dal primo giugno al
30 novembre, la fondazione prosegue nel suo cammino di far
proseguire idealmente la 'presenza' di Vedova nel contemporaneo
e di Venezia quale luogo di 'trasmissione di un pensiero
artistico'.
