ROMA, 13 AGO – Capolavori di Monet, Matisse, Picasso, Modigliani, Chagall, De Chirico, Miro', Magritte, Dali' e altri ancora saranno in mostra dall'11 settembre a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Intitolata 'Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dali', l'importante rassegna raccontera' un periodo di eccezionale vitalita' artistica che ebbe come palcoscenico la Ville Lumiere all'indomani della Grande Guerra.
A tal fine, la mostra (curata da Simonetta Fraquelli, Maria Luisa Pacelli e Susan Davidson e organizzata da Ferrara Arte) allestira' dipinti e sculture, ma anche costumi teatrali, fotografie, ready made, disegni provenienti dai piu' importanti musei e collezioni private internazionali. Grazie a un'attenta selezione delle opere, rivivranno le atmosfere di quegli anni, che furono appunto chiamati folli, in quanto connotati dai costumi liberali, dal crescente fermento intellettuale e dal clima cosmopolita, con i teatri, i caffe', le gallerie che attiravano da ogni parte del mondo nella capitale francese musicisti, scrittori, coreografi, cineasti e artisti in cerca di fortuna e celebrita'.
Parigi diventava dunque la novella mecca dell'arte, in cui i mille fermenti stimolavano la fioritura di un autentico laboratorio internazionale di idee e creativita'. La mostra prende quindi le mosse dalle opere di due maestri impressionisti ancora attivi e influenti nel primo dopoguerra: Renoir e Monet. Del primo, la Fonte, opera monumentale, rivelo' a Picasso e ai suoi colleghi la forza di una rilettura moderna dell'arte classica e rinascimentale, mentre le opere rivoluzionarie del padre dell'impressionismo, quale il Ponte giapponese, scardinarono qualsiasi idea di rappresentazione naturalistica e prospettica, giungendo alle soglie dell'astrazione.
Il percorso prosegue con i ritratti e i nudi della cosiddetta Scuola di Parigi, che incarnava il carattere cosmopolita e bohemien della vita artistica parigina, una variegata costellazione di giovani artisti stranieri, tra cui Modigliani (presente con il Nudo dal Guggenheim Museum di New York), Chagall, Van Dongen, Soutine, accomunati da uno stile figurativo fortemente personale.
Capolavori come 'Mandolino, bicchiere, fruttiera e frutta di Picasso' e 'Il tavolino rotondo' di Braque testimoniano lo stile elegante e misurato sperimentato in questa fase dai padri del cubismo. Partendo proprio dal genio catalano, la rassegna approfondisce anche la fase di quel moderno classicismo perseguito riattualizzando temi tradizionali come le bagnanti o i soggetti tratti dalla commedia dell'arte: ne sono espressione la Maternita' di Picasso, i maestosi Nudo con gatto di Derain e Due figure mitologiche di De Chirico, o ancora il raffinato Pulcinella malinconico di Severini.
Ecco quindi la vena naturalistica di Matisse e Bonnard, palpitante in sensuali figure, come i bellissimi Nudo disteso e Nudo su sfondo giallo. Sempre a Parigi, dal 1919, l'olandese Piet Mondrian diede alla luce le sue rivoluzionarie composizioni neoplastiche ispirate a un principio di ordine universale, ulteriore risposta ai timori del periodo postbellico. In mostra Grande composizione A con nero rosso, grigio, giallo e blu, una delle sue primissime opere a griglie di colori puri.
