ROMA, 13 GIU- Dipinto nel 1811 per la sala da pranzo di Villa Reale di Monza, il Parnaso e' l'ultimo capolavoro del pittore milanese Andrea Appiani (Milano 1754 – 1817), che e' stato uno dei maggiori rappresentanti in Italia del gusto neoclassico e fu anche pittore ufficiale di Napoleone.
Nell'affresco, che era stato commissionato da Eugenio de Beauharnais, Appiani ritrae la Musica che insieme alle altre otto Muse attornia in un lieto convivio Apollo Citaredo seduto davanti a una quinta arborea. Ispirato ai due precedenti illustri di Raffaello e di Mengs, il Parnaso di Appiani fu suggerito dal grecista Luigi Lamberti.
Di famiglia modesta, studi alla Scuola Ambrosiana e all'Accademia di Belle Arti di Brera, Appiani godette di una precoce popolarita' tra i suoi contemporanei, che gli consenti' di decorare, fra il 1786 e il 1790, diversi palazzi milanesi (Busca alle Grazie, Arese Litta, Greppi e Orsini Falcò), affiancando questa attivita' alla ritrattistica e alla produzione da cavalletto (Cena in Emmaus, Milano, Galleria Civica di Arte Moderna). Del 1789 sono le Storie di Psiche per la Rotonda della Villa Reale di Monza.
Nel 1786 l'incontro con Napoleone Bonaparte di cui diventa Pittore Ufficiale. Al 1799 risalgono le Storie di Apollo (oggi divise tra la Pinacoteca di Brera e la Galleria Civica di Arte Moderna di Milano). Nel 1802, a Parigi, viene nominato Commissario Generale delle Belle Arti. Per Palazzo Reale di Milano dipinge, dal 1803, una serie di trentacinque monocromi dei Fasti di Napoleone, purtroppo in gran parte distrutti durante la seconda guerra mondiale. Sempre per Palazzo Reale, affresca le Sale del Trono, dei Principi, delle Cariatidi e la Sala Rotonda. Diventa anche Primo Pittore del Re d'Italia e membro della Seconda Accademia Ambrosiana, preposto alla creazione della pinacoteca. Un infarto, nel 1813, lo paralizza e gli impedisce di lavorare fino alla morte, avvenuta nel 1817.