Pompei, subito 2 milioni per la manutenzione. Franceschini apre ai privati

Pompei, il crollo del muro nell’area non scavata a via Nola (Foto Ansa)

ROMA – Avviare tutti gli interventi ”di somma urgenza” per ripristinare i muri crollati e mettere in sicurezza quelli più a rischio. E subito 2 milioni di euro da destinare alla manutenzione ordinaria del sito, il problema più grande di Pompei. Così il neo ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini si impegna a dare un forte segno di discontinuità e accelera sulle misure da prendere a salvaguardia del sito archeologico che tutto il mondo ci invidia.    

Mentre da Bruxelles arriva il monito del commissario europeo Johannes Hahn, che annuncia l’arrivo di nuovi soldi ma nello stesso tempo invita l’Italia ”a prendersi cura del sito”, il ministro convoca una task force di esperti e responsabili del settore e vara una serie di misure ”immediatamente operative”. Misure ”che metteranno la macchina in condizione di funzionare”, assicura Franceschini. Che replica con ottimismo anche al commissario Ue: ”Saranno il tempo ed i fatti a dimostrare che ce l’avremo fatta”.

In una nota del Mibact le misure sono elencate in nove punti. Prioritari gli interventi di ”somma urgenza” insieme con i soldi per la manutenzione sbloccati dai fondi della Soprintendenza Archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia. Così come l’inizio dei lavori di consolidamento idrogeologico delle Regiones III e IX, ossia dell’area della città attualmente non scavata vicino a quella dove nel 2010 crollò la Schola Armaturarum.

Ma tra le decisioni, sottolinea Franceschini, c’è anche un’apertura ai privati con una convenzione che verrà firmata a breve con due aziende di Finmeccanica, Selex e Telespazio, che ”a titolo gratuito” forniranno ”servizi e tecnologie sperimentali di rilevamento satellitare” per controllare l’area archeologica dall’alto, prevenire gli allarmi idrogeologici e dare un aiuto al lavoro degli addetti del sito. Nel progetto c’è pure un’app per coinvolgere i visitatori che potranno segnalare i punti in cui a loro avviso è più urgente intervenire.

Non solo: tra le misure immediate, lo sblocco della burocrazia sulle nomine che di fatto ha impedito in questi mesi la partenza del Grande Progetto Pompei annunciato già ad agosto dal governo Letta. Si parte con quella del soprintendente Massimo Osanna (indicato il 20 dicembre) che domani prenderà ufficialmente servizio nel sito, per arrivare all’ok per la nomina delle 20 persone dello staff del direttore generale Gianni Nistri e alla nomina degli altri 10 componenti addetti al recupero dell’intera zona Unesco da Portici a Castellammare.

Si annuncia poi l’invio alla Gazzetta Ufficiale Europea del bando per il cosiddetto Piano della conoscenza, finanziato con 8,2 milioni di euro, ma anche l’accelerazione nell’esame delle proposte arrivate per la gara per il sistema informativo geografico di Pompei (500 mila euro) che servirà da base per tutti gli interventi di conservazione nell’area. E al più presto arriverà anche il rappresentante della regione Campania nel Cda del Grande progetto Pompei.

Dai sindacati, la Uil di settore applaude al ministro, soprattutto per la decisione di ricorrere ai fondi della soprintendenza per la manutenzione.

Franceschini sembra soddisfatto: ”Sono qui da una settimana e ce la sto mettendo tutta”, dice. Pompei è una partita che non si può assolutamente perdere e il ministro sa di avere gli occhi del mondo addosso. Lui è tranquillo: il commissario europeo Hahn, assicura, ”può avere la certezza che lo Stato italiano si sta prendendo cura di Pompei sia per l’emergenza che per la prospettiva”.

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Daniela Lauria