ROMA, 15 GIU – Nella Roma imperiale era tra i piu' importanti centri di culto, luogo religioso e di spettacolo e nello stesso tempo snodo commerciale, affacciato sull'Aniene, nel posto dove l'aristocrazia e lo stesso imperatore, amavano trasferirsi per le vacanze. Dal '700 in poi e' diventato un polo industriale dalle destinazioni piu' varie, da laboratorio di guanti a fonderia di cannoni, da centrale elettrica – la prima d'Italia- a cartiera. A tre anni dall'avvio del progetto di restauro torna a splendere, a Tivoli, lo straordinario e monumentale complesso di Ercole Vincitore. E il cantiere ancora in progress si apre al pubblico, con una grande festa spettacolo, il 23 giugno, poi con visite guidate dal 25 ogni sabato e domenica, forse anche in notturna, fino ad agosto e anche piu' in la'.
Finanziato negli anni con oltre 15 milioni di euro dal ministero dei beni culturali, promosso anche dalla Regione Lazio, che si e' occupata dei pacchetti turistici e della comunicazione, il grande complesso, capolavoro di ingegneria e architettura romana e nello stesso tempo interessante testimonianza di archeologia industriale, entrera' a far parte dei percorsi turistico culturali del territorio tiburtino, collegato con le altre meraviglie di Tivoli e del suo territorio, da Villa Adriana a Villa d'Este, Villa Gregoriana. ''Giusto spendere questi soldi ma mettere in circuito e' fondamentale'', ricorda presentandolo alla stampa il ministro Galan. L'obiettivo, come nota accanto al ministro anche la presidente della regione Lazio Renata Polverini, e' portare turisti e visitatori, convincerli ad andare anche oltre Roma. Anche anche il nuovo volo che ora collega la capitale con la Cina puo' essere da questo punto di vista un'occasione di piu': ''ci sono nel mondo oltre cento milioni di nuove persone che adesso possono permettersi un viaggio intercontinentale, dobbiamo puntare a questo'', dice Galan.
Costruito tra la fine del II secolo a.C. e l'eta' augustea, il Santuario si imponeva a anche per le straordinarie dimensioni (141 per 188 metri). Gli esperti lo ritengono una delle massime espressioni dell'architettura romana, innovativo anche nella tecnica di costruzione. Al suo interno, costruito lungo l'asse longitudinale del Tempio, c'era anche un teatro, capace di ospitare allora fino a 3.600 spettatori. Restaurato, potra' accogliere ora 1200 spettatori. Recuperato anche l'Antiquarium, che ospita ora una serie di reperti. Luogo di culto importante al punto che a gestirlo erano spesso senatori se non addirittura consoli, ma anche di spettacolo e di cultura (le fonti menzionano anche l'esistenza di una grande biblioteca), il Santuario di Ercole era pero' nello stesso tempo aperto agli affari, centro di accumulo di tesori e denaro circolante, in grado di concedere prestiti e ricavarne interessi. In auge a lungo, almeno fino al IV secolo dopo Cristo, racconta la soprintendente del Lazio Federica Galloni, il complesso ha poi vissuto in epoche piu' recenti una seconda vita come luogo industriale, ospitando soprattutto tante cose diverse, fino alla cartiera, di cui rimangono i capannoni in cemento. Attento a ricostruire le testimonianze piu' antiche, il restauro ha comunque voluto mantenere e valorizzare anche questa parte di archeologia industriale. Il 23 l'inaugurazione, con un una serata di musica (c'e' Eugenio bennato), danza, teatro. Poi le visite, fissate per ora fino al 7 agosto. ''Le prenotazioni pero' sono gia' tantissime'', sottolinea Galloni, per cui si studia la possibilita' di allungare i tempi.
