ZARZIS (TUNISIA) – Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera è andato a Zarzis in Tunisia a vedere come l’Italia viene venduta come un sogno, un Eldorado o un ponte di passaggio verso una vita diversa.
Il giornalista è andato a vedere con i suoi occhi cosa significa partire dalla Tunisia per Lampedusa: “Appuntamento a mezzanotte, sulla striscia di spiaggia che collega i grandi alberghi, dove i turisti belgi giocano a bingo, alla banchina del porto dove è appena arrivata una nave militare francese, pronta a riportare a casa un migliaio di profughi egiziani fuggiti dalla Libia. Nel punto mediano tra le meritate vacanze di chi ha tutto e l’immeritata disperazione di chi non ha più niente, loro i «ragazzi di Zarzis» , riprendono il mare. Negli ultimi giorni solo da questo promontorio della Tunisia meridionale sono partite almeno 4-5 grandi barche, ciascuna con due-trecento giovani a bordo, destinazione Lampedusa. Ma è solo l’inizio”.
E poi continua ancora: “Ci sono «diverse» barche pronte a partire già questa notte. Chi ci sta? E soprattutto chi ha i 2.500 dinari (circa 1.300 euro) per pagare le spese di viaggio? Fino a due settimane fa ci volevano almeno 3.000 dinari. I prezzi sono in calo e ascoltando le conversazioni dei ragazzi si capisce perché. Omrani Mourade, 25 anni, è pieno di dubbi. Non vuole fare la fine di suo fratello, sbarcato a Lampedusa un mese fa e da 21 giorni «rinchiuso in un centro di detenzione a Modena, senza aver fatto nulla» . Hned Alì, 21 anni, invece, è riuscito a sfuggire ai controlli, dopo aver girato mezza Italia, da Bari a Milano e poi Ventimiglia, fino a passare la frontiera a Cannes per raggiungere Montpellier, dove la polizia francese lo ha acciuffato e rispedito a Tunisi con un volo da Lione. Alì sventola la carta di imbarco e dice: «Io non ci provo più» “.
