Nelle ultime settimane le tariffe delle bollette di acqua, luce e gas sono aumentate in maniera sostanziosa. Molto spesso si tratta però di espedienti messi a punto dalle amministrazioni locali per rimetterere in sesto bilanci perennemente in rosso. Franco Locatelli sul Sole 24 Ore spiega questo meccanismo attuato dai Comuni per cercare di alimentare le proprie casse.
«Basterebbe il boom dei rincari per far gridare allo scandalo delle tariffe. Ma non è detto che sia proprio questa la vera pietra dello scandalo o che sia la più grossa. Se le tariffe dell’acqua crescono del 26,4% in cinque anni e quelle dei rifiuti del 29,1%, i casi sono due: o erano troppo basse prima (e per i servizi idrici certamente lo erano) o sono cresciute troppo frettolosamente dopo. Ciò che indispettisce non è solo l’entità dei rincari, ma l’uso politico e del tutto arbitrario delle tariffe. Lo ammette anche il sindaco di Roma nell’intervista che pubblichiamo a pagina 3: quando i Comuni non riescono a tagliare i costi e non possono liberamente manovrare la leva del fisco, le tariffe diventano la scorciatoia delle loro emergenze di bilancio».